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belonging

First of all, the concept of personal identity and that of digital identity and the protection of the personality of the subject on the web must be analyzed.According to the definition given by psychology and social sciences, Personal identity would consist in the representation of an individual in relation to the social context in which he develops his personality.The concept of personal identity contains the set of characteristics of the individual.Personal identity is a cultural and social construct, the object of choice, adhesion and construction (more or less conscious).The personal identity can be configured as a good-value constituted by the social projection of the personality of the individual, to which an interest of the subject to be represented correla, in the life of relationship, with his true identity, and not see his own intellectual, ideological, ethical, religious, professional heritage distorted.The personal identity, thus defined, also falls among the legal assets protected by the which seeks to protect the interest of the subject to be represented in the social context in which he lives and expresses his personality, as free determination (and representation) of his own self.In this sense, therefore, the legal system recognizes the right of the individual to retain control over his or her representation in the eyes of society; From these concepts, moreover, develop the legal issues relating to the protection of honour, decorum, reputation and the right to image.

This right is in fact among the fundamental rights of the human person and has been defined as such by the Constitutional Court, according to which the right to personal identity would consist in "the right to be oneself, understood as respect for the image of participating in the life associated with the acquisition of ideas and experiences, with ideological, religious convictions, Moral and social that differentiate, and at the same time qualify, the individual".

In this context, the concept of digital identity is also inserted, which is the representation of an individual, identifiable in the one who creates/uses the dataset in which it is stored.

One of the first scholars to deal with the birth of the 'digital person' (digital persona) and its effects on citizens' privacy was, Starting in 1994, technologist Roger Clarke gave this definition: the digital person is a public individual personality model based on data and maintained by transactions, intended to be used on behalf of the individual.

The researcher Arnold Roosendaal reformulated in 2013 the definition of digital person (or digital identity), compared to that previously given by Roger Clarke, arguing that the evolution of the internet and the automation of its processes have changed the scenario, and it is therefore necessary that, in the construction of the digital person, The context of use of the data that compose it is taken into account

According to Arnold Roosendaal a digital person is the digital representation of a real individual, which can be connected to this real individual and includes a sufficient amount of data (relevant) to be used in a specific context and for the purpose of its use as an individual’s proxy.

Bisogna anzitutto analizzare il concetto di identità personale e quello di identità digitale e la tutela della personalità del soggetto sul web.

Secondo la definizione fornita dalla psicologia e dalle scienze sociali, l’identità personale consisterebbe nella rappresentazione di un individuo in relazione al contesto sociale in cui sviluppa la sua personalità.

Il concetto di identità personale contiene l'insieme delle caratteristiche dell'individuo.

L'identità personale è un costrutto culturale e sociale, oggetto di scelta, di adesione e di costruzione (più o meno consapevole).

L’identità personale può essere configurata come bene-valore costituito dalla proiezione sociale della personalità dell’individuo, cui si correla un interesse del soggetto ad essere rappresentato, nella vita di relazione, con la sua vera identità, e non vedere travisato il proprio patrimonio intellettuale, ideologico, etico, religioso, professionale.

L’Identità personale, così definita, rientra anche tra i beni giuridici tutelati dall’ordinamento, che vuole proteggere tutelare l’interesse del soggetto ad essere rappresentato nel contesto sociale in cui vive e in cui esprime la sua personalità, come libera determinazione (e rappresentazione) del proprio io.

In questo senso, quindi, l’ordinamento giuridico riconosce il diritto del singolo a mantenere il controllo sulla rappresentazione che ha di sé agli occhi della società; da questi concetti si sviluppano, peraltro, le questioni giuridiche relative alla tutela dell’onore, del decoro, della reputazione, nonché del diritto all’immagine.

Tale diritto rientra infatti tra i diritti fondamentali della persona umana ed è stato così definito anche dalla Corte Costituzionale, secondo la quale il diritto all’identità personale consisterebbe nel “diritto ad essere sé stesso, inteso come rispetto dell’immagine di partecipe alla vita associata, con le acquisizioni di idee ed esperienze, con le convinzioni ideologiche, religiose, morali e sociali che differenziano, ed al tempo stesso qualificano, l’individuo”.

In questo contesto si inserisce anche il concetto di identità digitale che è la rappresentazione di un individuo, identificabile in colui che crea/usa il dataset in cui essa è memorizzata.

Uno dei primi studiosi ad occuparsi della nascita della 'persona digitale' (digital persona) e dei suoi effetti sulla privacy dei cittadini fu, a partire dal 1994, il tecnologo Roger Clarke che diede questa definizione: la persona digitale è un modello di personalità individuale pubblica basato su dati e mantenuto da transazioni, destinato ad essere utilizzato su delega dell'individuo.

Il ricercatore Arnold Roosendaal ha riformulato nel 2013 la definizione di persona digitale (o identità digitale), rispetto a quella precedentemente data da Roger Clarke, sostenendo che l'evoluzione di internet e l'automazione dei suoi processi hanno modificato lo scenario, ed è dunque necessario che, nella costruzione della persona digitale, si tenga conto del contesto d'uso dei dati che la compongono

Secondo Arnold Roosendaal una persona digitale è la rappresentazione digitale di un individuo reale, che può essere connessa a questo individuo reale e comprende una quantità sufficiente di dati (rilevanti) per essere usata, in uno specifico ambito e ai fini del suo utilizzo, come delega dell'individuo.

È chiaro, infatti, che ogni azione compiuta nella realtà di internet fornisce al sistema, dei dati che consentono di ricostruire un profilo più o meno dettagliato dell’utente a cui si riferiscono, relativo alla sua personalità, alle sue preferenze ed opinioni personali: in breve, la sua identità personale.

La popolarità e l’utilizzo massiccio di Internet hanno comportato la creazione di milioni di identità digitali, al fine di svolgere in questo spazio virtuale le attività più disparate.

Si possono pertanto individuare diverse tipologie di identità digitali, in relazione alle attività da compiere sul web, motivo per cui la nozione di identità digitale è comunemente intesa secondo due differenti accezioni, ovvero sia come rappresentazione nel mondo online di una persona fisica o giuridica, sia come insieme delle informazioni e delle risorse concesse da un sistema informatico al suo utilizzatore o, meglio, come l’insieme di codici elettronici attribuiti ad un soggetto fisico, che ne consentono l’identificazione nel mondo virtuale.

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