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writings novel (working progress)

writings novel (working progress) "PROGRESSO AL PROCESSO" DI DAVIDE TINELLI (Da riscrivere e correggere)

PROCESSO AL PROGRESSO 

Un romanzo di racconti di 

Davide D.M.Tinelli

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Introduzione:-

 

l' alter ego del pittore davide tinelli negli anni 90' incontra un amico editore a Milano, in porta ticinese, gli propone di leggere i suoi racconti,una alla volta... per poi riincontrarsi per parlare di politica, religione,e filosofia.....l'editore sembra interessato ,ma poi rifiuta di publicare il libro..accusando il pittore di essere un "romantico"...

il libro finisce infatti con il racconto "Foresta" che e' l'ultimo che l'editore legge.. prima di congedarsi...

...ma l'autore aggiunge un racconto volutamente post-moderno dal titolo organi-modificato che e' volutamente fuori dal libro..cioe' che l'amico editore non ha mai letto....

..sara' cosi il libro intitolato :

progresso al processo:5 racconti+1 

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Capitolo 1

Ci  incontrammo,come d'accordo, nella piazza delle colonne di san lorenzo,a Milano.Come al solito,a meno che non piovesse davo i miei appuntamenti fuori all'aperto,era piu' forte di me.Sara' stato per quel senso caustrofobico che mi da stare negli spazi chiusi,oppure,piu' semplicemente perche' mi piace l'aria.

“Aria” che parola stupenda,sopratutto al giorno d'oggi,quando ,puo' darsi che dovranno cambiargli il nome in qualcosa che somigliera' piu' a “veleno”.Ogni boccata che davo era un'ossessione,saremmo sopravissuti a tutta sta merda che ci buttavamo nei polmoni?Quando pensavo,a queste cose mi chiedevo come avrei fatto poi quando avrei incontrato ''lui''ad alleggerire i miei pensieri per chiedergli :-

<<come stai,come ti va?>>.Era una vera paura la mia,visionario pessimista come sono,riuscire a parlare,come con una ragazza,del piu' e del meno.Mi sentirei troppo un falso a far finta di essere uno che si gode la vita:-<<Sai !>>Pensavo<<A me la vita fa schifo!>>quanto mi sarebbe piaciuto poter essere semplicemente me stesso nel confronto con gli altri.Alla domanda :-<<Come ti va ?>>A me,troppo spesso,sarebbe piaciuto dire quello che penso,piuttosto che assicurarmi di riuscire a portarmela a letto o aggiudicarmi un lavoro in piu'....<<Una merda!>>Avrei risposto...troppo spesso..

…Ma la societa' me lo ha insegnato in fretta;''Alleggerisci"insegnava un regista ad un mio amico attore.Chi diavolo vuole sentire la pesantezza di un

danzatore in un mondo gia cosi' pesante di suo.

<<Scusami..>>intervenne<<... Ma siamo qua' gia da qualche minuto e  non parli,capisco che sei un artista di quelli assorti nei pensieri ma d'altronde...>>.<<Scusami,no sai,pensavo alle mie cose...dimmi tutto!>>Mi ripresi immediatamente.Con tono scettico e chiaro riprese:-<<Tu dimmi tutto!Tu mi hai chiamato dicendo che mi volevi parlare di alcune cose che,cosi' disimpegnatamente hai scritto,mi dicevi,qualche anno fa

e che ora grazie al fatto che hai comprato il computer,vorresti publicare..>>

<<Bravo,si e proprio cosi',e' solo che io scrivo,sai,con toni un po cosi',tra il romantico e il profetico,ed oltre ad essere un po', in "ritardo",penso di essere nato anche un po' troppo a sud.Mi riferisco rispetto l'influenza che ha avuto su di me la letteratura tedesca quella della ''spiritualita''ma esistera' poi ancora da qualche parte in quella foresta nera o lungo il Nekar ....>>

<<Esiste,esiste ancora da qualche parte>>mi rassicurava<<E solo che in mondo ,come questo,nessuno sa piu' dove mettersela se non in qualche ripostiglio del proprio cervelletto ,sai,centra con l'equilibrio ...lo spirito!>>

<<ah lo spirito!....Gandhj diceva che era triste vedere come della spiritualita',oggi non si riusciva a vedere niente altro che  limiti nella alimentazione,sai vegetarianesimo e altre cose del genere,diceva anche,tra le altre cose,che secondo lui ogni religione avesse qualcosa di sbagliato ma anche qualcosa di giusto e che, all'uomo che li faceva notare,che il mondo non va  verso il bene,lui diceva :-Ma se sai  distinguere il male dal bene,e sai che il mondo va verso il male,perche' stai con il mondo?Anziche' rinunciare a viverci compromesso per viverne al di fuori,come un asceta?>>

<<Pero' capisci che e' fuori moda>>mi sorrise.<<fare il santo?!>>.

<<ma ti rendi conto >>ripresi allarmato<<che gli uomini ormai sperano che Dio non esista in modo che non ci giudichera' nessuno,nemmeno noi stessi...E poi non ti rendi conto,che limite della cultura occidentale sia il fatto che la Divinita' la bestemmiamo dicendo che non ha fatto mai nulla per noi e mai ci siamo chiesti cosa avremmo dovuto fare noi per lei?;sai stile

kennedy.E poi a me,in un brutto periodo,erano proprio i francescani a darmi da mangiare e nessun altro..>>.

Lui annui un po' seccato,ma cercava di non darlo a notare, vedeva bene in fondo.

<<Io a volte ci''credo'' ma in un mondo sempre piu' compromesso,dove trovo la maniera di essere coerente con le mie idee,io, tu lo sai, sono di origine ebrea e proprio grazie al fatto che la mia famiglia materna viveva in Egitto durante la guerra non siamo stati sterminati e io sono qui ora.Ma io ho, dopo,  amato gli arabi e i tedeschi piu' degli israeliani,non certo per quello che avevano fatto ,non simpatizzo nemmeno per i cattolici,ricordi ''opinioni di un clown''di Einrich Boll ?i miei sono cristiani adesso,io mi interesserei dal canto mio,di animismo,sciamanesimo,sicuramente di antropologia,la mia vera religione!!ma qua ci hanno trasformato tutto in una fabbrica e in un caseggiato e io qua dentro sono cresciuto da ateo comunista>>.

 

<<Ma la sensualita?dove l'hai lasciata,nelle tue  parole amare non trovo mai spazio per questa,cosi importante parola?..>>Chiese con tono polemico<<Pensava forse  che tutto si fa per piacere?>>Pensavo,e gli risposi:-<<Vuoi sapere se vado a letto con le ragazze?ma si!,ogni tanto lo faccio ancora,a me non sono mai mancate,perche' dovrei cercarle,e poi,io sono uno di quelli sensibili che si innamora e queste me la vogliono solo dare..>>

''Lui"sembrava incuriosito da tanta  sicurezza nelle mie parole.

Aggiunsi:-<<Non sono uno che recita...faccio l'artista,il viaggiatore,lo sportivo,tutte cose vere ma che non mi distolgono lo sguardo da cio' che reputo importante nella vita..>>Mi spigai.

<<Cos'e' importante nella vita se non essere felici,amati e desiderabili?>>mi domando polemico.

<<Quello che credo io e che sapere e soffrire siano una costante una coincidenza,il prezzo della conoscenza,per quello ci serve la meditazione..sai,secondo me,come si chiama la meditazione qua in occidente?depressione che e' la incapacita' di meditare,non siamo stati educati..>>

<<Ma la depressione e' da verificarsi nella incapacita' di porsi degli obiettivi,viene riscontrata in coloro che sono momentaneamente inattivi..,o caratterialmente sfiduciati,per esempio>>.

<<Quello che credo io e' che la depressione in occidente si combatte con l'attivismo o anche l'iper-attivita'>>.Spiegai saccente.

<<Che differenza c'e'?>>Mi chiese incuriosito.

<<la differenza e' sostanziale,l'attivismo mi insegna a''fare'' ovvero vivere brillantemente e pieno di ''obiettivi,risultati materiali''di mete piu'personali  , che ideali!>>.Spiegai.

<<E l'iper-attivita?>>ribadi'

<<Be,l'iper-attivita' e' sostanzialmente una malattia dell'infanzia,il bambino non riesce mai a stare fermo,ne a concentrarsi ,ne a stare seduto in classe>>>.Chiarivo senza sapere di casa parlavo esattamente.

<< ...sai che la gente dice iper-attivo di una persona che si da molto da fare...>>Specifico'.

<<Lo sai,tu,che la gente non sa nemmeno parlare e che le parole con il passare del tempo cambiano di significato e' il revisionismo dialettale che crea altri tipi di revisionismo..Pensa a come sono state "sfruttate"le parole di NICE e dell'irrazionalismo per la ''filosofia'',se cosi si puo' chiamare, Nazista.Nice non e' un nazista!Questo e' cio' che ogni uomo non dovrebbe mai dimenticare,ogni parola o fatto a significati rielaborabili fino a sconvolgerne i principi originari,pensa cosa ne ha fatto Napoleone dei principi della rivoluzione francese,quando per esempio ando' a conquistare Venezia,o ai cinesi non sono forse ora schiavizzati idiologicamente,allora preferisco i Cubani,ma perche' non possono uscire da Cuba?.>>

<<Ma aspetta un attimo,torniamo al discorso della meditazione>>Mi chiese.

<<Certo,l'incapacita' di meditare,ovvero ''respirare'',porta gli uomini o a depprimersi o a darsi alle attivita' piu' inutili alla nostra salute e sopratutto a quella del mondo nel quale viviamo,discorsi moralisti?Puo' essere ma quanto c'e' di etico in un "principio"? La vita se e' un regalo con che diritto lo posso sciupare,che ti fa un regalo vuole vedere che lo usi con una certa parsimonia e rispetto,chi sa meditare sa' stare fermo a contemplare il mondo senza muoversi,sempre,certo sarebbe meglio starsene il piu' vicino alla natura,ci  aiuterebbe a non voler cambiare niente del mondo,e' gia' cosi perfetta di suo,la natura....e non e' mai tardi..per ricominciare..>>.

<<Ricordi Bruce Chatwin nei suoi libri sulle culture non stanziali,gli arabi ''coloro che vivono nelle tende''e zingari vari viaggiano e quindi ogni posto dove vanno lo accettano in quanto tale senza sentire il bisogno di cambiarlo,migliorarlo,impossibile,quindi, essere nomade e comunista!>>.Mi disse scaldandosi un poco le mani frizionandole.

<<Certo Bruce Chatwin… lo ricordo !!Dio mio quanto vorrei che la gente vivesse un po' di piu' viaggiando come un nomade per ''scoprire'' e non per ''lottare'' le cose del mondo>>.

<<Mica tutti possono permettersi di viaggiare>>Mi fece notare.

<<Verissimo,ma ci fu' non so chi nella cultura Beat,che fece un diario di viaggio senza essersi mai mosso da una casa nella quale si era chiuso dentro per scrivere>>.

<<Mi stai dicendo che chi non puo viaggiare deve farlo a suon di L.S.D.>>.

<<Ma sai io sono uno di quelli che non consiglierebbe mai a nessuno di fumare o di prendersi il trip solo perche' lo fatto io,manco di usare inter-net

o altre cose del genere solo perche' io li uso,io parto dal presupposto che lo strumento reale e' un mezzo per arrivare hai propri scopi ideali o alla propria ricerca di''coerenza'' materiale,non vedi come la societa' fa l'esatto contrario il fine della societa',la motivazione o meglio la giustificazione della ''distruzione'' e' il fatto che oggi il mondo funziona in "progressivo",per me la rete rimane un mezzo e mai mi permetterei di dare del retrogado ad uno solo perche' non usa il computer.Io amo i retrogradi piu' degli avveneristici

perche' so che il mondo sopravvive grazie a quel ottanta per cento di abitanti''indigeni''sparsi per il mondo,che non vivono tanto diversamente da come lo facevano migliaia di anni fa,coltivando,arando,trasportando l'acqua sulle loro teste,facendo famiglie e pregando al tempio,loro non inquinano ,la loro capacita' distruttiva e' inferiore a quella di un qualunque occidentale come me o te.Se le donne tornassero,dalle nostre parti,a fare le contadine in campagna gli uomini le seguirebbero,perche' le donne hanno  questo potere!!Se le donne volessero sposarsi e fare i figli,cosa potrebbero fare gli uomini..se non adeguarsi?>>

<<Cosa mi stai dicendo che dovremmo vivere come all'eta della pietra per essere giusti e corretti?>>Mi chiese un po' seccato.

<<Facciamo l'ipotesi ,che non ci fosse alternativa!O impariamo dagli "Originali"  qualcosa o muoriamo tutti in una enorme nube tossica.,che possibilita' avremmo?>>.

<<Ma e' solo un ipotesi che il mondo stia morendo!>>Mi chiari'.

<<Qualche slavo russo o in qualche tradizione di sciamanesimo e' teorizzato:La storia e' un percorso verso l'auto-distruzione.Punto e a capo.Tranquillo non succedera' domani!!>>Lo rassicuravo<<E' che provare scientificamente che il mondo stia morendo non ci e' ancora riuscito nessuno.,come farebbe d'altronde a provarlo se caratteristica della scienza e' la prova sperimentale,dovrei organizzare la prova sperimentale ''fine del mondo'' per dimostrarlo...e poi per fine,puo'essere intesa la fine delle cose ,delle cuture,delle differenze e del mondo naturale>>

<<Pero' io non posso riflettere continuamente,su questi problemi che sono piu' infinitamente grossi della mia capacita' di concludere,di farmi un'idea,per quanto approssimativa,sul futuro del mondo>>

<<Non ti preoccupare,evidentemente,non sei stato scelto tu,per farti questi problemi,ci sara' altra gente che se li porra' al tuo posto>>

<<E chi sarebbero questi altri?>>

<<Tanta gente,tra i quali i ''tradizionalisti'' che quotidianamente lavorano rincorrendo quegli ideali di un futuro,piu simile al passato, per i nostri figli che 

sia vivibile e non apocalittico o post-nucleare o semplicemente e cinicamente realista.

<<Il Dio,cosa centra in tutto questo?>>

<<Il Dio e' la natura,caro mio,e mi dispiace che gli uomini non se ne siano resi ancora conto,la natura delle cose che e' poi ''l'origine''torniamo a parlare di ''PRINCIPIO''che in questo caso assume il significato di,''l'inizio delle cose'' che nell'altro caso assumeva il significato di " il fine delle cose'',ovvero,mentre ora parliamo di ' "l'idea originaria'' ,''di partenza'' .pocanzi parlavamo dello ''scopo'' o ''traguardo''.''Ilfine'' stesso(maschile) puo' assumere il significato di ''La fine''(femminile).la fine e' qualcosa che sta ben oltre "i fini" e che in qualche modo, proprio grazie a questo ,torna all'inizio al "principio'' che fa andare le cose oltre ogni "fine". appunto.Dove muore la natura,muore Dio,dove muore Dio muore l'uomo,la non procreazione e' una forma di impotenza ,non-potere che si nasconde dietro l'ipocrisia del non-volere:individulismo e industrializzazione dei sentimenti e del sesso,non possono essere questi ,motivi di lotta,il consumo e la spettacolarizzazione della realta',perche' tale,rappresentazione senza iconografia,diventa razionalismo obligato,presuntuoso e superficiale,dannatamente ateo che si ''attacca'' al presente come dimostrazione di unica realta'tangibile e noiosa,indiscutibilmente anti-mitologico,anti-religioso e anti-magico, a proposito di queste cose i comunisti sono colpevoli quanto gli altri,liberati dal vincolo della famiglia,e con ''l'immaginazione al potere'', la realta'?Non importa forse piu'?E l'influenza del sogno,del lato metafisico della vita?

<<I materialisti intoccabili?>>

<<Gli intoccabili che morivano nella guerra bolscevica cantanto :-fischia il vento urla la "bufera"(natura nemica-  malefica) scarpe rotte( sacrificio) pur bisogna andar(principio) per conquistare(rivoluzione) la nostra ''primavera''(natura amica-benefica )dove sorge il sol dell'avenir(speranza)...sono morti per la nostra felicita' e noi ci siamo presi tutto per noi senza piu' preoccuparci della primavera ne del sole dell'avvenire...>>

<<Ma ancora oggi ,per fortuna ci sono lotte di classe ,i sindacati,i diritti..!>>

<<Certo,ma evoluti, noi siamo nati che avevamo gia tutto,e senza le masse i nostri diritti acquisiti li stiamo perdendo giorno per giorno e poi, se me lo permetti,in un mondo globalizzato ,parentesi:-che schifo,chiusa parentesi.

in un mondo diviso tra nord e sud tra occidente e oriente chi sono le classi dirigenti e chi sono gli sfruttati?,ti rendi conto  che la lotta di classe dovrebbe cominciare proprio dal riconoscere che i poveri sono proprio loro

contadini e allevatori e donne e bambini che l'occidente sfrutta portandogli il lavoro,costruendo e quindi distruggendo la loro cultura originaria,sfido chiunque ad acettare che in quelle condizioni di vita "originarie"si possa essere piu' felici che in mezzo a tutte le nostre accomodanti tecnologie.Il problema e' quanto possa durare questo sistema>>.

<<Quindi tu credi che bisognerebbe ricostrure una lotta di massa piu' che di classe>>.

<<Bisognerebbe riaprire il dialogo tra le tre forze portanti che sono:-Naturalismo spiritualita' e il comunismo e fondare un movimento politico Ambientale spirituale e comunista ma nessuno dei tre vuole sinceramente acettare il legame tra questi concetti,cosi' apparentemente antitetici,scendere a compromessi. Gli unici a poterlo fare sono gli ambientalisti che vedono nella possibilita' di lavorare insieme con i comunisti  il tentativo di mediare sviluppo e futuro qualitativamente acettabile,vivibile.

<<E gli spirituali?>>

<<Gli spirituali,volendo fare un discorso generale per quanto riguarda le religioni monoteiste, ma non solo, hanno paura di dover fare degli ulteriori riforme e sopratutto che siano contrastanti con il lavoro di adattamento che inevitabilmente hanno dovuto fare per non perdere credibilita', da quando esistono sono stati anche loro a preferire uno stato monoreligioso,(eresia inquisizione e crociate varie) per poi preferire lo stato laico che anziche'

cercare di obligare gli uomini a vivere vincolati da una spiritualita' eclettica ma generalizzata ma anche liberata e personale improponibile hanno preferito difendersi nel "tempio" che come un ''giardino'' assicurasse la ''purezza''cofinandola al suo interno,e qui torniamo al discorso della ''spiritualita''' tedesca che non era prettamente legata al culto del Dio cristiano ma che invece si dimostrava nella sua realta' tangibile nel mondo naturale,nella realta bucoliche dell'estasi romantica.Non dimentichiamoci che personaggi esemplari come Budda e Francesco avevano rinunciato a vivere con la civilta' per rinchiudersi nel loro paradiso naturale,a dimostrazione del legame Dio-Natura.Come d'altronde sono cosi' che nascono i ''Battisteri''fuori dalla civilta'.Isolati e con suoi  francescani saio,orticello e vita austera,assassini e omosessuali?Puo' darsi...ma che lo siano tutti??Improbabile..

Come d'altronde il piu' misero degli occidentali che scappando"mentalmente'' si rinchiude nella sua isola felice e noiosa ,almeno la sogna,come luogo della tranquillita' e della pace interiore,il paradiso insomma,o la pace dei sensi o la morte?>>

<<Che dici dei comunisti,allora>>

<<Con loro,oltre a gratitudine,saremo ancora schiavi,altrimenti? nutro anche timore ,perche non dovrebbero dimenticarsi quello che polemicamente scrisse Pasolini  riguardo  ,chi fossero i proletari chi i borghesi,gli sbirri o gli studenti mantenuti dalle famiglie?Non so spesso ho pensato ad un soldato al ritorno dalla guerra sparato da qualche partigiano.Per me l'omicidio e' comunque omicidio e nella non-violenza vedo la massima espressione del comunismo come della spiritualita',bada bene ho detto la massima espressione non la unica...pultroppo!>>

Io non sono mai sceso in piazza con i contadini ne con gli allevatori e questo per me e' una grossa colpa,sono loro che da sempre vengono spremuti e sfruttati,pultroppo la gente pensa che i coltivatori diretti siano tutti degli idustrialotti benestanti ,la verita e' che sono stati puniti,fin da tempi memorabili,''per primi'' e che poco l'opinione publica fa per essi da sempre,chiaramente,non mi riferisco solo agli italiani....ma ragiono da ''Globalizzato''.

Un consiglio di fabbrica ha piu' potere e uno sciopero degli operai  fa piu' danno economico di cinquanta trattori che bloccano una tangenziale.

Il progresso non si puo' fermare e neanche il potere,qualcuno tuona,ma allora cosa stiamo facendo lottando contro i mulini al vento,oppure ci prendiamo in giro da soli;l'affermazione,che dovremmo tenere come punto saldo di cio' che rimane del movimento,e' che solo con una autocritica profonda e quotidiana 

potremmo raggiungere nuovi obiettivi,senza dare per scontato che certe cose stanno cosi' e basta,si,credo che ci sia un problema di fondo in questo 

per i comunisti ambiente e spiritualita'non sono lotte che possano condividere il terreno,non vogliono mettere in discussione la priorita' che ha l'ottenere i previlegi da parte delle masse rispetto alla sopravvivenza delle differenze specifiche,ma lo sai ,tu,che delle originarie tre miliardi di bio-diversita' siamo rimasti a trecento milioni e che razze animali vegetali e umane spariscono quotidianamente.E l'uomo pensa di essere salvo da questo genocidio?Chi si salvera'?Il piu' forte,il piu' scaltro e temerario o chi e' furbo e fortunato di essere nato qua'.Allora qua si torna a Darwin  e alle sue leggi di selezione naturale tanto discusse e usate dai razzisti.

Poi chiaramente la natura,per loro arriva dopo,perche' la loro ambizione era di dare da mangiare a tutti negando che dare da mangiare a tutti dovrebbe significare creare una cultura del risparmio e della salvaguardia energetica e ambientale.Praticamente perdere i previlegi e non guadagnarli.Chiaramente qui si metterebbe in conto la liberta' ''personalizzata'' delle genti dei paesi ricchi,che sono veramente gli amministratori del mondo con i loro dirigenti,impiegati e operai,perche' dirigono, impiegano e operano seguendo regole precostituite dalla societa' industrializzata e coloniale.La nostra e' una "societa'' ricca della quale tutti ''noi'' possiamo beneficiare.

Societa' amministratrice non solo dei capitali ma anche amministratrice dello ''stile di vita'',il nostro,che e' uno dei primi responsabili della ''consumazione'' del mondo che publicizza' il nostro ''status'' di vita come il piu' progredito ed emancipato.

Voglio aggiungere che l'ammissione dell'esistenza degli Dei da parte dei comunisti significherebbe rimettere in discussione il proprio stile "inresponsabile",dal punto vista della "religiosita'".

Chiaramente anche la chiesa dovrebbe immettere tra i ''peccati'' anche ''l'inquinamento''che non e' riferibile solo al fattore del danno ambientale ma anche e sopratutto per quanto riguarda la sopravivenza di coloro che vivendo del prodotto della terra ne sono piu' direttamente le vittime... il sol dell'avenir..(la nostra speranza).

Charamente e' molto piu' facile negare l'esistenza di Dio e dei suoi derivati confutando che i danni fatti dalla chiesa,''l'evangelizzazione del mondo'' sono stati di piu' che le cose buone fatte dalle religioni del mondo ,e che,quindi nell'anticlericalismo, poi generalizzato a tutte le religioni,troviamo uno dei pilastri portanti del movimento.

Senza dimenticarci che Dio muore proprio con la teorizzazione del capitalismo che trova poi le sue origini nella rivoluzione industriale piu' che in quella francese...rivoluzione della macchina,che aveva colpito duramente artigiani e contadini....>>

<<Vedo che hai qualche attacco a volte di moralismo reazionario >>

<<Ma sai il fatto e' che lo sono un po' ''Spirituale'' e che,quindi,mi piacerebbe una societa' piu' convintamente naturalista e  non posso vedere nel progressismo e negli usi spregiudicati,perche'  accettati,dei futurismi o della cibernetica la possibile attuazzione nella mia lotta personale,voglio farti un esempio :-UN buddista lamaista cammina ore e ore per essere poi preceduto da un ateo che arriva allo stesso posto ore prima e che al sopraggiungere del buddista lo sfotte invitandolo ad usare la macchina,oppure ad un ambientalista sfegatato,

che fa la raccolta differenziata,va al lavoro in bicicletta e se la mena per ogni cosa che fa deve anche essere preso in giro da un menefregista,io mi trovo a stare vicino a questi due perche'  vedo l'utilita' sociale dei loro comportamenti,l'esempio, la possibilita' di un futuro che cerchi la mediazione tra conoscenze tecnologiche e le cose ''giuste''del passato,per quanto riguarda i fascisti,non so cosa siano,ne voglio discuterne,anzi ti diro' di piu' non credo di poterli includere tra le forze portanti,almeno non tra quelle ''positive''diciamo cosi'.

<<Ma torniamo al tuo libro,vuoi veramente che io mi interessi al publicarlo,ma di cosa tratta questo libro?>>

<<Questo libro e' in qualche modo un libro emotivo,racconti molto brevi ai quali io tengo molto scritti tutti intorno al 1996,  storielle poi rivedute, fino al 2008, cose da poco che si vanno ad aggiungere ai milioni di parole che sono gia state scritte e che quindi  non servono proprio a niente.Ma visto che le ho gia scritte....>>

<<Non mi sembra un presupposto molto nobile per publicare un libro ..>>

<<Efettivamente,piu' che un libro volevo fare una piccolissima raccolta illustrata,ma le immagini le preparero' separate,piu' avanti,sai io sono un pittore,sai tipo i mille lire?Una cosa ancora meno pretenziosa un cinquecento lire da vendere pero' a ventimila..!!!>>

<<Insomma dovresti farmeli leggere e poi dei soldi Dio cosa ne pensa?..>>

<<Al ''mio'' Dio non piacciono ma a me ....sai com'e',peccatore come sono.. sai invece cosa pensavo ,a proposito del lbro,di fartene leggere una storiella alla volta,per poi discuterla insieme come fossimo due critici..>>

<<Come se non lo avessi scritto tu?>>

<<Si qualcosa del genere..!!>>

<<Io ci sto pero' non prometto niente,sai forse non e' proprio roba commerciabile e attuale sopratutto,la gente vuole roba eccitante..>>

<<Ma sai per me,poco importa,io sono forse,un po',banale  pero' ti dico  sono cose semplici,sai per niente cibernetiche..e non ci sono manco le donne..>>

<<Facciamo cosi' andiamo piu in la'che ci facciamo una sigaretta, qui hanno messo le cineprese da quando hanno fatto sto scempio nella piazza,lo sai che adirittura hanno messo un semafero americano per il tram,...sta globalizzazione...,te lo giuro c'e' scritto United States general eletronics,...poi ....tutti c'e' l'hanno con i marocchini poi il fumo lo comprano da loro....Io tra dieci venditori di fumo marocchini a dieci industriali americani...credo siano piu' pericolosi questi ultimi...

Sai perche a me piace la chiesa di S.Lorenzo ,perche prima di Costantino c'era una chiesa Pagana ,c'era la liberta' di culto ,ogniuno con il suo Dio,

infatti in questi anni qualche illuminato di prete faceva concerti di Afgani e Pachistani e popoli del genere d'estate dentro la chiesa,immagini mussulmane....;e poi c'e' la cineteca di cinema afro medio-orientale che ogni tanto fa dei gran bei film...sta piazza e' ''magica'',credimi.....>>

<<D'altronde altre religioni non sono cosi buoniste ipocrite come la cattolica,pensa solo a Marte Dio della Guerra o a SHIVA Dio della creazione e della distruzione chi puo' dire che le divinita' sono solo positive,comunque quand'e che mi farai leggere il primo racconto?>>

<<Facciamo cosi,te lo porto domani,nel tuo ufficio e poi domani sera ci incontriamo

e ne parliamo c'e' le hai le cartine?>>

<<No cazzo!aspetta che le chiedo .....>> 2 marzo 2000

 

 

 

 

HOMO HOMINI LUPUS                MILANO 1996

HOMO HOMINI LUPUS

Milano 1996

Introduzione:   Tre artisti di strada,semplicemente vagabondi, si fermano in un paese,organizzano un piccolo spettacolo,che si svolge la sera stessa,quindi si truccano per fare un po' di scena e cominciano a contar una storia che nessuno capisce,nonostante o proprio, per questo motivo  vengono cacciati dal villaggio.

Questa e' la storia che insieme narrarono:

<<...>>Il saltimbanco avvicinandosi un poco..,aggredi',con toni audaci, chi stava li ad ascoltarlo, di fronte al suo naso.... e che naso! ,e quindi comincio'a raccontare la novella,tra gli sguardi curiosi e prevenuti di chi cominciava ad ascoltare:-

 

 

 

<<Un giovane ando',un bel giorno, su per la montagna in visita al  suo maestro>>Al suo arrivo il vecchio subito gli chiese sorridendo:-<<Qual buon vento.ti porta?.!!>>Lo accolse  a braccia aperte,come si suol dire.<<Veramente una bella sorpresa!>>Gli disse sinceramente e contento.Lo invito' ad entrare per bere il succo di mirtillo e mangiare le prugne sciroppate<<Gli ho fatti io!!con le mie mani>>Gli disse..Passarono poi tutto il pomeriggio insieme,e parlarono,parlarono fino a che il giovane riparti per tornare a casa.L'anziano professore lo concedo'dicendogli esattamente queste parole<<Stai attento!>>... <<ricorda che non si sa mai quel che puo' succedere,ah la vita!che cosa imprevedibile>>

il ragazzo mentre camminava pensava a quelle parole, gli erano rimaste impresse e nella mente continuava a ripeterle come una filastrocca.<<La vita imprevedibile!?>>Si diceva preoccupato.<<Non si sa mai..>>.Aggiungeva.

Era stato,con non poco piacere, a trovare il suo vecchio maestro della scuola,quella scuola che a tutti i costi avevano voluto buttare giu',situata tra la vecchia piazza e la chiesa del villaggio.<<Ne costruiremo una,e sara' nuova!>>avevano specificato<<Piu' bella e spaziosa!>><<Ma a cosa sarebbe servita piu' grande,visto che dopo la peste,giravano voci strane sul futuro del paese e sopratutto sul futuro dei bambini<<Tutte bugie!>>sicuro pensava.<< . Il vecchio abitava da solo in una casa di pietra,una piccola dimora,con un accogliente veranda di legno a di la' del bosco in prossimita' ,della valle,la ''loro'' valle,dove entrambi erano nati,maestro e alunno.Ormai ritiratosi dagli insegnamenti egli si muoveva poco fuori da quelle quatro mura,vero che a volte lo si vedeva giu' in paese,in giro per il mercato a comprare quelle cose utili ad uno che vive solo,su in cima al monte,Qualche candela,un po'di strutto,e altre ''quattro'' cose ,ma il giovane,il piu' delle volte, lo incontrava nella biblioteca  della nuova scuola ,dove i due potevano passare qualche ora a leggere,quando il rettore glielo permetteva:<<ah! gran saggio conoscitore di libri!>>si diceva<<Ma sopratutto gran maestro!>>Pensava tornando a valle,<<uno di quelli che faceva di una semplice lezione una magia,dimenticavo, ascoltandolo persino la voglia di uscire da quella maledetta scuola>>.Scuola che poi,qualche anno dopo,gli aveva fatto perdere qualche lacrima,di nascosto,quando aveva assistito,adolescente alla demolizione,<<chi sa perche'?>>Si chiedeva <<Non avevo pianto nemmeno quando era morta la nonna>>Pensava<<forse perche' delle persone non assistiamo alla loro ''distruzione'',almeno fin ad ora, fin che stai ''in piedi''nessuno puo' demolirti.>>Pensava<<almeno non fisicamente,non con il consenso degli uomini tutti>>.Ma c'era qualcosa che rendeva comica l'affermazione del maestro,egli poteva prevedere quel che li succedeva visto che le sue giornate erano ritmate da ritmi naturali,la su ,tra nubi e pascoli.Cosi che dall' alba fino al tramonto,ogni azione del suo quotidiano gli sembrava potessero essere circonscritti in un meccanismo equilibrato quindi prevedibile.Alzarsi,accendere il fuoco,fare il pane,dare l'acqua all'orto...Cosa mai sarebbe potuto succedergli,con la vita tranquilla che aveva,come a tutti noi del resto,<<Dalle nostre parti a memoria d'uomo non era mai capitato niente di cosi straordinariamente poco prevedibile>>la gente nasceva,cresceva,si sposava,faceva i figli e poi:-<<aime>>..moriva,<<peste permettendo>>Pensava<<perche' se no non ci sono mica tutte queste cose da fare,tra il nascere e il  morire>> Si rese conto innoltrandosi nel bosco che ogni giorno,ogni ora,ogni momento  della vita dovesse essere qualcosa di meraviglioso.Scoperta e arbitrio,casualita' e conoscenza,ogni cosa ripetuta con memora dedizione ma anche differenti intuizioni.

Il bosco fitto di alberi,castagni,noci ed antiche quercie  era il posto forse dove piu'  si rendeva conto dell'imprevedibilita'<<non si sa mai>>continuava a ripetere.<<bisogna godersi ogni attimo,come fosse l'ultimo>>gli aveva detto,un po' rammaricato il suo insegnante.

<<Fosse facile!>>pensava<<comandare la gioia di prendersi tutto di noi,c'e' ne abbandoneremmo lascivi con non poca  gratitudine>>.

Il percorso da lui scelto,il piu' breve,tagliava diagonale il bosco,non era solcato da nessun sentiero,cosi che per poterlo attraversare doveva andare ad occhio sapendo dove mettere i piedi,un errore poteva essere fatale e sarebbe andato a sbattere il suo muso contro qualche pianta 

<<muso?>>pensava <<Quello c'e' l'hanno le bestie non gli uomini!>>.

....Ogni volta che andava dal maestro cambiava percorso  in base all'intuito << questa e' una prova della teoria del maestro>>si diceva,e intanto,sicuro,poggiava il piede per scendere a valle,senza incidenti.<<Ecco, dopo quella roccia,poggio il sinistro su quel tronco,mi aiuto con la mano e via verso quell'altro albero..>>parlava ora a voce alta.

Era autunno innoltrato,faceva freddo e dal cielo color cenere cominciavano a scendere gocce di pioggia ,fitta ma invisibile....vedeva monti lontani e ricordava quanto,durante la sua infanzia,lo incuriosivano, sognava di partire e forse di non tornare mai piu', valicando e oltrepassando  quei monti,camminando senza fretta,per dormire nei fienili delle cascine e per gustarsi quel  tetto<< mitico di stelle>> diceva.<< alla disparata ricerca di paesi sconosciuti e fantastici>>.Poi comincio' la puberta' e comincio' a guardare piu' vicino,sbirciando i seni alle ragazze,e quelle natiche enormi.<<Maledetto il giorno che divenni uomo!!>>Pensava.

Non pioveva da molto e nel bosco la pioggia non arrivava quasi a toccar terra.

Un brivido lo percosse dalla schiena fino al cervello...

Penso' alle bestie feroci che assalivano,in passato,i pastori o i boscaioli e per un secondo,sempre in quel posto,riusciva ad immaginare anche gli uomini primitivi cacciati o a caccia dei progenitori di quelle bestie.Ne sentiva ancora le urla e i gemiti,ne vedeva le lotte,le vittorie e le sconfitte.Ricordo' allora una poesia che aveva,un notte scritto sulla riva del fiume,che faceva cosi':- 

 

sento delle voci fuori di me

parole  dei miei  antenati,

atomi che danzano attorno  al fuoco

sento delle voci dentro di me

grida  dei miei sucessori,

geni che intorno balzano al fiume.

 

 

 

La Luna spicco' il volo spuntando da dietro la montagna.

Appariva piu' bella e tonda che mai.<<Aiuto>>penso'<<La luna piena e' la notte del lupo mannaro>>Si rassicurava <<certe cose non esistono!!Pero' hanno un nome,e' strano dare un nome a cio' che non esiste....>>Pensava.

Vedeva la luce del paese tra i rami del bosco che stava per terminare e penso' che doveva tornare a trovare il maestro...comunque piu' spesso.

Aveva fatto un po' tardi e a nulla erano serviti gli inviti ripetuti dal vecchio perche' egli si avviasse sulla strada del ritorno<<Guarda che fai tardi>>gli aveva detto,e piu' tardi <<guarda che arriva il buio>>e lui rimaneva li ancora un po' affascinato da tanta grazia,dalla magia di quel uomo,che gli aveva,piu' di altri,insegnato a vivere..<<pazienza,la mamma non si preoccupa>> lo convinceva:-<<mi conosce sa quanto io sia un perdigiorno>>.Alla fine se ne ando',si era trattenuto a lungo,piu' del solito e uscendo anche lo sguardo che si scambiarono fu piu' lungo del solito,persino quella carezza al viso che gli aveva dato era stata insolita,e gli era venuto il presentimento che non si sarebbero piu' visti<<non si sa mai>>pensava,poi di tutta fretta senza piu' girarsi si era afrettato.

Finito il bosco e cominciato il prato che divideva il primo dalla sua casa si domando':-<< perche' mi sento piu' rassicurato che tra gli alberi,forse perche'l'erba non e' mai stregata,e i boschi si?>>...<<Bah! sono solo superstizioni!>>....<<Non si sa mai..!>>si ripeteva.A quel punto  senti' una voce orribile che lo chiamava dal bosco stesso,si giro' e vide cio' che non avrebbe poi potuto raccontare a nessuno.Un essere mostruoso,enorme e brutto,che nonostante tutto, gli somigliava.Rimase paralizzato mentre i suoi piedi tentavano di indietreggiare. Aveva,d'un tratto dimenticato come si faceva a scappare e il suo cervello non dava gia ordini,evidentemente abbandonato>La fiera di tutta furia,si getto sopra di lui,con due balzi che certo non eran passi allungando le sue sudice zampe lo prese per il collo e trinse con cosi tanta forza,che si sentiva gia mancare,lo sollevo' con nessuna fatica mentre si divincolava forsennatamente. 

Non riusci' piu' a liberarsi di quella forza,ne minimamente smuovere quel energumeno dall'aspetto famigliare,non riusci' nemmeno ad urlare solo a farfugliare:-<<chi diav..?.>>Poi venne ingoiato..

Quel essere lo avevo creato lui con la fantasia,con le sue paure,ed ora pur le sue vesti aveva preso.

Attimi di perverso terrore,di onirico disagio,paniche previsioni catastrofiche si erano trasformate ed ecco <<se stesso mutarsi in se stesso>>,l'uno uccidere l'altro,sapientemente,conosceva ogni cosa di lui.E lui pure di quel essere, ne riconosceva le attitudini .Avrebbe poi tentato di frenarne gli istinti,per quanto poteva,la dallo stomaco dove vi aveva trovato dimora la sua anima ?

Ma ,da fuori,la unica cosa che si sarebbe potuto notare era che il suo vecchio pacato modo di essere era deceduto e lasciato il posto ad un nuovo terribile essere del male,mezzo uomo e mezzo umano che in mancanza di altre vittime si uccideva da solo...per poi sparire,come un predatore tra i frusci delle foglie.Trascinando la vittoriosa vittima delle sue stesse membra dilaniate<<Homo homini lupus narrarono gli antichi,e noialtri inutili,ai lupi e agli uomini dalla coscienza propositata, auguriamo quindi<<Buono l'appetito!>>Aggiunse sorridendo tal ciarlatano…..

 

 

<<L'uomo ingrassa le galline per farci il brodo,ingrassa le vacche con il fieno e i maiali con le giande per farci bistecche e i salami.>>recito' il saltimbanco quella volta<<La mucca tiene il nome Gaia e mentre la tagliano,gli estraggono pure quel nome inutile,ormai,quand'e' boccone>>Aggiunse<<Lo getteranno forse con le interiora o lo serviranno a tavola nascondendolo tra le decorazioni?>>.<<Ah! l'uomo che invade le terre degli altri per violentare,distruggere,per fare riti del male>>affermo' il ciarlatano<<Ma  l'uomo quando e' di se' il carnefice, si uccide per mangiarsi!?.>>Narrava la  novella,cantando,mentre i bambini della piazza ridevano o gridavano dalla paura.E i vecchi, piu' eran seri piu'si guardavano ripetutamente alle spalle,senza darlo troppo a vedere.

<<L'uomo e' come il cancro,s'attacca alla sua preda per ucciderla ma per cosi' morire con essa.>>ascoltava senza capire chi assisteva allo spettacolo.

<<Il suo corpo non fu' mai ritrovato?>>Chiese uno all'altro.<<No di certo!Perche' forse avrei potuto ritrovare io il mio di bel bambino o di cucciolo che sia, perso, nelle strade del passato?.>>Replico'  il bontempone travestito da belva, mentre lanciava fiori al publico di villani. <<No!>>Gli rispondeva il ciarlatano<<Se tutto e' evoluzione,niente rimane a memoria di cio' che eravamo,forse solo ricordi sbiaditi e malinconici di chi  non si e' ancora dimenticato di noi>>.

<<Ma lo spirito,esso non appare,in questi impressioni nella mente di chi ricorda i nostri visi.>>Gli rammentava uno dei saltimbanchi.

<<Ma lo spirito non esiste!>>Affermava il lupo ciarlatano.

<<ma non e' strano dare un nome a cio' che non esiste?>>Domandava alla gente che si era fermata ad ascoltare.

 <<glielo dareste voi un nome a un figlio che non avete mai visto nascere?>>.

 

 

 

 

Capitolo 2

 

4 marzo 2000

 

<<Senti non ti offendere ,pero' mi sembra roba un po scarsetta di contenuti,speravo in qualcosa di piu' avvincente sto studente ,sto bosco,ste morali ....>>

<<Me lo aspettavo,non ti preoccupare,pero lasciami il tempo di farti leggere le altre cose..!>>

<<Va bene io le leggo 'pero' non so se troveremo il modo..>>

Si interruppe un secondo,perche' in quel mentre passo una bella figliola che anche a me ricordava quanto le ragazze mi fossero piaciute una volta.

Ci eravamo riincontrati sempre li nella piazza delle colonne,solito squallore,solita gente,andirivieni di persone,coppiette e spacci vari del

venerdi sera...e i marocchini che litigano.

<<Ma sai>>riconciai a parlare <<spesso i miei racconti li faccio precipitare perche' non so come finirli>>

Lui annui,ma gia conversare con me sembrava interessargli sempre meno di prima,ma nonostante tutto faceva finta..

<<Te l'avevo detto cose cosi,scritte piu' per un esigenza interiore che per ricerca letteraria>>Aggiunsi.

<<Si ,si ho capito pero' ci vorrebbe altro per attirare l'attenzione,sai io tutti i giorni leggo infinite cose e ti dico,fai i pittore che a quanto mi dicono ti riesce meglio!>>

<<Leggiti le altre cose prima di decidere,va bene?>>

<<Si ,si pero' mi sa tanto che non si puo tirane fuori niente di serio>>

<<Ascolta>>Cercai di chiarirmi<<,Io non sono ''serio''e diligente a tal punto da poterti offrire un prodotto ,diciamo cosi', professionale..a scuola io andavo male persino in italiano, credo che a livello di grammatica e sintassi ho qualche problemino,altro che ''homo senza lettera''l'unica cosa che mi piacerebbe e' comunque fare in modo che altri possano leggere le mie favole>>

<<Adesso le chiami favole?>>

<<Ma si favole per uomini all'antica come me..>>

<<Va be mi hai portato l'altro racconto?>>Chiese

<<Ci mancherebbe>>

<<Dai,dammelo che devo scappare,non ci ho mica tutto il tempo che ci hai tu!>>

<<Non vuoi fare una canna,prima?>>Chiesi

<<No,no lascia stare che l'altra sera sono arrivato a casa che ero in paranoia,io non fumo mica sempre come fai tu,anzi datti una regolata che ti farebbe solo bene>>.

Gli diedi il foglio e lui gli diede una rapida occhiata e aggiunse<<Va bo,io vado ci vediamo domani,chiamami..e su dai non fare quella faccia...>>   e se ne ando passando sotto gli archi della porta ticinese.

Mi guardai in torno con un po di vergogna,mi sembrava il suo giudizio piu' importante di cio' che io pensavo di me stesso ed in fondo non e' cosi' un po'

per tutti cio' che vedono gli altri di noi e' uno degli aspetti della nostra personalita' un giorno me li sarei letti quei benedetti libri di Pirandello.

 

 

IL BAGAGLIO D'ESTATE             MILANO 1996

 

Il Bagaglio d'estate                 milano 1996

Arrivo' un giorno qualsiasi come il giorno che se ne sarebbe andato sarebbe stato un giorno qualunque.

Senza poesia,in un posto,che per quanto fosse il nostro,era,non certo,una favola.

C'e' ne accorgevamo quando,la mattina,il pomeriggio o la sera,ci incontravamo nelle strade o nei bar del borgo noioso.

Ci guardavamo negli occhi e poi intorno e ancora negli occhi e non dicevamo niente perche' ogniuno di noi sentiva di rappresentare la strada in cui viveva,il quartiere dove era nato.

E noi non avevamo queste strade mai amato,questi selciati mai aprezzato,

Questi palazzi pallidi ne troppo alti ne troppo bassi,ne aristocratici ne popolari mai onorato.

E anche noi,come la nostra citta',non avevamo mai fatto un compleanno o un capodanno,mai una festa ne privata ne publica.

I giovani,nemmeno loro ridevano ne si rincorrevano,avevano imparato presto,fin dalla prima infanzia.

Indossavano colori scuri su vestiti pesanti e di lana pungente,e anche di estate il vestito era sempre indossato dalla testa ai piedi,in versione estiva,sempre scuro.Non eravamo tristi ma neanche felici.

Solo annoiati da tutto cio che eravamo.

Ci accettavamo,non si puo' essere cio' che non si e'.Il grigio a volte piu' rosso,blu,giallo ma sempre grigio era la dominante del luogo.

Le pietre,le rocce,le pareti,il cielo anche quando era azzurro come gli occhi delle persone tendeva sempre al grigio.

Grigio chiaro,grigio scuro,sia chiaro non eravamo il piattume,no,forse tanti grigi come la nostra cittadina non li aveva avuti mai nessuno,tonalita' quasi infinite,sfumature opache o brillanti,porose o lisce sempre grige.

Noi comunque,per quanto fosse il posto dove eravamo nati,non lo amavamo.

C'era qualcosa che ci infastidiva.

L'uomo che era arrivato quel giorno normale,aveva lasciato una scia di odore colorato,i primi e forse i soli ad accorgersene furono i bambini che annusato al suo arrivo il percorso da lui appena calpestato scoppiarono a ridere e i loro occhi e i loro vestiti e i loro capelli avevano subito acquistato una sfumatura impercettibilmente piu' colorata che solo un artista se ne sarebbe potuto accorgere.

Solo che il nostro paese non aveva artisti,solo un fotografo,nella piazza che stampava il bianco e nero,a cosa gli sarebbe servito il colore?

Le donne anziane,le uniche a vestire di lana e cotone neri sedevano fuori dai portoni su sedie dipinte come tradizione.

Vedendo i giovani correre e ridere inseguendo lo straniero come fosse il pifferaio e loro i topi,si osservavano meravigliate,senza parlare,le loro bocche parevano saldate a se stesse in una smorfia che ne portava i bordi delle labbra verso il basso al lato del mento come burattini di legno,di un teatro tragicomico.

Il cielo acquistava anche egli una nuova sfumatura che precipitava le loro anime disperse fossilizzate verso l'infinito.

I loro corpi composti rimanevano seduti fuori dai portoni come ieri,come domani anche oggi.

Si alzavano solamente quando svuotavano i camini dalla cenere che ,vedendola,e sapendo che e' di quel colore in ogni posto del mondo le rendeva raggianti per una frazione di secondo.

Ma subito si pentivano di quella emozione che non faceva parte del loro carattere.

L'uomo aveva percorso,camminando,tutta la piazza guardandosi intorno a destra e sinistra in cerca di qualcosa.Nessuno lo sapeva.Neanche lui.

Verso il tramonto quando le posate venivano apparecchiate,i negozi chiudevano le saracinesche e i gestori dei negozi sotto folti baffi scuri ridevano per una frazione di secondo,guardandosi intorno,per paura di essere scoperti.

Le saracinesche sono di quel colore in ogni posto del mondo.

L'uomo entro' nell'osteria della piazza minore,la porta scorreva,sui suoi cardini,cigolosa.L'olio era una rarita'.

L'insegna arruginita ne aveva invitato l'ingresso,il vento estivo ne troppo caldo ne troppo freddo dondolava gli alberi ne giovani e snelli ne vecchi e tozzi della citta'.

La notte  ingrigiva le vie.

Il buio ne traeva le caratteristiche con intensita'.

Il cielo era nero terso di bianche stelle e la luna era bianco avorio velata di londra.

Nell'osteria la luce fioca delle lampade rendeva il posto accogliente.

I tavoli bassi e spigolosi invece erano accompagnati da scomode sedie,almeno a vederle e pure la gente sembrava che tanto comoda non stesse.Chi beveva latte e liquerizia chi pensava al passato e al futuro che era poi lo stesso.In quel posto era lo stesso.

L'uomo si avvicino' al bancone lungo almeno sei metri percorso tutto da sedie di quelle alte senza schienale.Erano sbabelli di ebano coperti di pelle nera.

I sogni di quel uomo dietro al bar dovevano essere limpidi e chiari come l'acqua del fiume che tagliava la cittadina in due parti...la corrente scorreva veloce.La citta' confinava con la montagna.

Il fiume entrava in citta' con una dirompente cascata affiancata da un ponte perennemente bagnato.

Da quella cascata si formavano microscopiche goccioline in sospensione di giorno si poteva vedere l'arcobaleno.

Che bellezza,i colori filtrati di grigio.

Che spettacolo!

L'uomo del bar capi' la diversita' del canto.La voce di quel uomo pareva arte alle loro orecchie,il suo viso pareva musica ai loro occhi. <<Splendido!>>Esclamo' l'oste <<Vuole fermarsi per la notte?>>...<<Splendido!>>Ripete'.

I clienti fulminarono con i loro sguardi l'uomo del bar che vestiva con camicia bianca e bretelle nere.Essi non capivano cosa ci fosse di splendido.Non c'era mai stato.

''Albergo del Norma'' il piu' discreto bar e pensione della citta' accoglieva lo straniero con speranza che una nuova luce avrebbe illuminato le sue stanze.Effettivamente egli vendeva candele. 

L'uomo strano si accomodo' nella sua spoglia stanza illuminata da candele di cera d'api bianche e nere.

Si sdraio pochi minuti e poi ridiscese verso il bar per bere un nero caffe'.

Si sedette al tavolo meno in vista del locale.Subito divenne il tavolo piu' in vista del locale.

<<Mi porti un caffe nero>>Chiese<<Per favore>>.

<<Noi non facciamo favori>>Rispose il cameriere che era anche il barista <<Cosa vuole bere?>>

<<Un caffe nero!>>Ripete'.

<<Glielo porto subito!>>disse il barista.

Cosi fece.Mentre beveva il caffe l'uomo si senti ridicolo,si vedeva allo specchio.

Il colore vivo della sua carnagione contrastava con quello livido dei visi e delle pareti.

I suoi vestiti,poi,Veneziani di lavorazione,Persiani e Bizzantini in tessuti variopinti di lane intrecciate meticolosamente a mano,con astratte figure giometriche delle decorazioni che li caratterizzavano e i sandali in cuoio chiaro emanavano odore di fresca manifattura.

E addirittura le borse che aveva riposto nella camera emanavano odore di cera e di pelle recentemente manufatta.L'odore fuoriusciva dalle finestre.

Il turbante che portava al capo era di fabbricazione  Capadocia.

Sorrideva.Ma loro non gliene facevano una colpa.

Si vedeva che non era del luogo.Tutto qui!.

I suoi denti erano comunque bianchi e questo lo rendeva come uno di loro,almeno!

I suoi occhi erano,invece,verdi e acceso lucidi come acqua di mare,Mare che loro non avevano mai visto.

I suoi capelli nascosti erano un misto di rosso e biondo e castano insieme ma non neri.

Lui guardava i denti di loro che pareva fossero l'unica cosa che avessero uguale e si sentiva piu' tranquillo.

Beveva sorseggiando il caffe',piano,e si chiedeva dentro di se che cosa lo rendesse cosi osservato.

Forse la sua altezza maggiore del normale? o il suo passo deciso con il quale era entrato? o forse il suo pur modero naso un po' all'ingiu'?

Non capiva!Loro non capivano!

Non vedeva! Loro non vedevano!

Torno' nella sua stanza,il cielo era ancor nero pieno di stelle si distingueva la via lattea,le pliadi,le orse,le costellazioni,venere e tutto il resto.Il fruscio della cascata rumoreggiava rindondante e filtrava quel vapore acqueo all'interno del suo cuore solitario.Quanti luoghi aveva visto.Quante donne amato.E tutto per ritrovarsi,uomo maturo e solo in una sciatta stanza a piangere tutto l'amore per la vita,per i sorrisi e i pianti di coloro che aveva incontrato.Fin da bambino impressi indelebili i loro occhi le loro mani e il resto.

Si guardo',ma solo dentro perche' la luce era gia spenta.L'aria fredda.

Si addormento' tranquillo.Non poteva fare altro.Dormire era un dovere piu' oltre che un piacere.La mattina riparti' presto che il sole non era ancora spuntato.Qualche comignolo fumava gia o ancora.

Ma niente era cambiato le strade,le vie,i viottoli,le piazze erano ancora li' ferme statiche e sicure di se.

Nessuno lo rivide,nessuno era mai venuto,nessuno sarebbe tornato in quella citta' dispersa tra le valli e le montagne.

Persino lui dimentico' quella breve permanenza.Ma un giorno si sveglio di soprassalto,se ne ricordo' e allora sorridendo capi' cosa fosse quello che allora non vide.

 

 

 

Capitolo 3

 

Ci riincontrammo questa volta nel parco sempione,la domenica sucessiva,c'era un bel sole e per fortuna metteva il mio amico di buon umore al meno,cosi credetti, a giudicare dal suo viso.

Di solito io al parco ci venivo,da svariati anni per suonare le percussioni o per giocare a pallacanestro ed infatti piu' che parlare di questo libro avrei voluto,giocare a basket ,pero' mi trattenevo perche' se non interessava a me che l'avevo scritto a chi sarebbe potuto interessare,non certo a lui che sembrava che veramente mi stava facendo un favore a incontrarmi.

<<Bella giornata e'>>dissi

<<Bellissima>>rispose

Si creo' un silenzio asfittico,proprio non c'e' n'era non riuscivamo a comunicare piu',era evidente che anche questa altra storia lo aveva in qualche modo deluso,oppure semplicemente aveva altri cazzi per la testa.

<<Ma no dai>>disse.

<<Ma no dai cosa?>>gli chiesi 

<<Ma no non e' male,si vede che non sei uno scrittore,pero' e' curioso,simpatico tutto sommato sembrano veramente scritti in un altro posto>>

<<In che senso?>>

,<Ma nel senso che le tue esigenze letterarie,non sembrano coinvivere con il mondo  che ci troviamo davanti,sembrano cose scritte cento anni fa,non rispecchiano i tempi o forse rispecchiano i tempi della tua mentalita',ma non del mondo che ti circonda,deve essere duro per te coivivere con una societa'

che fa delle tue idee aria fritta>>

<<Aria fritta?>>mi dispiaceva sentire cosi' tanto cinismo nelle sue parole.

<<Ma si voglio dire,divertente la storia dell'uomo colorato in un mondo ingrigito,ma nessuno scrive ambientazioni cosi romantiche dai tempi di marchez,non voglio dire che una scrittura neo-romantica non possa avere il suo spazio nell'immagirario collettivo,dico che la scrittura,per fortuna ha bisogno di preparazione e di un lavoro non solo introspettivo,ma anche conoscitivo di quello che sono le tendenze ma ancor di piu' le attitudini della societa'.,lo studio poi...Se no il rischio e' quello di fare un lavoro falso e superficiale.>>E aggiunse poi:-

<<Il mondo va avanti e tu vai indietro>>

Trovavo nelle sue parole delle verita' indiscutibili,non mi sentivo di dovermi difendere e quindi mi chiusi dentro me stesso,cosa c'e' di peggio che essere amati dagli altri non per cio' che si e' ma per cio che gli altri si aspettano da noi.gli lasciai il terzo racconto mi congedai e me ne andai a giocare.Pensavo,quella frase che mi aveva detto :-<<il mondo va avanti e tu vai indietro>>ma non poteva essere poetico il mio modo malinconico di vedere la vita non sarebbe potuto essere premiato da il giudizio di qualcuno un giorno,solo se il mondo fosse finito si sarebbe potuto aprezzare quello passato....o  se fosse stato trasformato in uno schifo industrioso,avremmo  trovato il modo di essere felici?

 

L'ILLUSIONE DI TOMMASO MINARETO             MILANO1996 

 

L'illusione di TOMMASO MINARETO                 MILANO 19997

 

 

La casa lo opprimeva,le pareti,il soffitto gli parevano ottusi blocchi mentali,psicofarmaci di cemento e mattoni inibitori non gli consentivano di pensare liberamente al niente.

Le finestre,perfino,quei rigidi stipiti,quei sottili vetri che filtravano e giometrizzavano la verita' della luce,non gli parevano che un arteficio,un'ipocrisia della societa'.

Decise di uscire a respirare,si sentiva oppreso,quindi si pose i vestiti di tutta fretta e scese chiudendo la porta alle sue spalle.

Scese le scale,apri' il portale e cominco' a camminare,senza ancora guardare il cielo,per godere,tutto in una volta,il piacere della natura.

Si avvio',quindi,vicolo dopo vicolo verso il bosco,come l'ossigeno gli purificava i polmoni,la vista gli ossigenava la mente,una volta entrato nel bosco,l'umidita' delle foglie gli inzuppo' le scarpe.

Le piante gli alberi gli parlavano piu' delle persone,il loro silenzio era piu' espressivo  di mille inutili parole di uomini utili solo a se stessi.

Comincio' a salire verso il monte aiutandosi attaccandosi alle piante e alle roccie che sfioravano dalla terra.Tutto immobile,tutto vivo.

Il suo cammino affannoso si concluse al sopraggiungere della cima del monte.Si permise,quindi,incontrata la valle che gli stava giusto nel fronte,di riempirsi la vista nella totalita' della luce e dello spazio che subito lo avvolse in un emozione che lo assorbi' e pietrificato rimase li a guardare il sole scendere a ovest dietro le montagne che si alternavano fino a confodersi con il cielo.

Le nuvole presero una tinta rossa e giallo-arancio,un colore che gli scaldo' le guance e si osservo' le mani illuminate da questa energia immensa e gioiosa.

Si chiese dove questo richiamo,che era la cosa piu' forte della sua vita,lo avrebbe portato,si chiese perche' la solitudine lo faceva sentire cosi' vivo.

Si chiese perche' non si sentisse come gli altri cosi sociali,borghesi e educati. 

Voleva essere mare ed era spirito.

Voleva essere come un albero ed era come un uomo;

Voleva essere nato pietra ed era nato carne;

Si chiedeva se,forse,era come essere uno di quelgli uomini che nonostante il loro aspetto si sentono donna in tutto e per tutto e che non si accettano,esclusivamente,per il loro sesso.

A lui succedeva lo stesso:si sentiva aria e vento,fuoco e acqua,pianta e terra,energia e vuoto condannato in un corpo e mascolino desiderato dalle donne e da questo offeso.

Mentre pensava,la notte sopraggiunse,seguiva guardando impietrito nello stesso posto,come radicato nel suolo,o almeno questo avrebbe voluto.

Il buio lo faceva sentire bene,poteva vedersi non piu' umano.

Non poteva vedersi le mani piu' ne i piedi.

Ecco si che ora quello che voleva si era realizzato,aveva smesso di essere corpo e diventato solo visione e linguaggio.

Il buio si era appropriato dello spazio ed ecco che poteva confondersi con le stelle,orsa maggiore,orsa minore,venere...

Navigare con lo sguardo tra la via lattea e bisbigliare con il pensiero,quasi a tacerlo e dimenticare di essere di gramma e verbo.

Chiuse gli occhi per smettere di vedere e tacque la sua mente di parlare.

 

L'allarme fu dato due giorni dopo,infondo il paese era piccolo e tutti si erano accorti che mancava il gestore della farmacia dalla sera del lunedi;

aveva posto il cartello''chiuso''da due giorni e la farmacia era rimasta chiusa da allora,stranamente.

Tutti pensavano,il farmacista,non stesse bene e che fosse a casa influenzato,ma quando cercarono di informarsi chiamandolo innumerevoli volte dalla porta senza avere risposta,comincio' una preoccupazione generale,venne chiamata la gendarmeria.

E i pompieri,finalmente,entrarono dalla finestra trovando la casa perfettamente ordinata ma,assente il farmacista.

Finalmente la vicina,fino ad allora,ignara ricordo' di averlo visto uscire poco prima del tramonto di quel lunedi ed avviarsi nella direzione alta del paese.

Assicurati che non si trovasse ospite in nessuna casa della parte alta del paese,cominciarono le ricerche nel bosco,non tardarono molto a trovarlo li dove aveva messo le radici nel silenzio della morte da lui desiderata.

Senza accorgersene.

Il corpo stranamente inrigidito dalle due notti fredde e ghiacciate dell'inverno secco e senza neve era rimasto retto con i piedi sprofondati nel fango e a tutti,nella meraviglia e stranezza del fatto venne da ridere ma si sentivano colpevoli per questo.

Nel paese si diffuse la storia del farmacista morto in piedi vicino agli alberi del bosco,ne venne fatta una barzelletta e poi una storia di magie e maledizioni.Alla fine si dimentico' e con l'arrivo del nuovo farmacista tutti cercarono di non fare cenno della storia per non influenzare negativamente la relazione che dovevano tenere con questi.

Nella tomba pero' venne scritta la vera storia,qualcosa come:-

<<Qui giace Tommaso Minareto 1878-1914 farmacista del paese,per diversi anni,apriva il negozio per primo e chiudeva per ultimo, 

non era mai stanco,tanto che fu' l'unico che tenne la forza di morire in piedi,e gentile,come nel negozio,accennando un sorriso ...>>.

 

 

 

 

 

 

                        

 

 

 

Capitolo 4

 

Mi aveva telefonato pregandolo di mandargli i seguenti via fax,perche' era un po' occupato e non avrebbe trovato piu' il tempo di incontrarmi,cosi' quindi mi avviai tra le strade del Ticinese a cercare un negozio che mi potesse spedire il mio racconto,mi seccava un po' non incontrare il mio amico per discutere insieme,era un momento di crescita il confronto con il mio critico-editore e sicuro e' che il tempo per fare cio' che ci interessa lo troviamo sempre,il che faceva pensare che lui non era interessato a me visto che non aveva tempo.

 

 

 

 

 

IL ROGO DEGLI ARATRI               MILANO 1996

racconto

siciliano

1996

IL ROGO DEGLI ARATRI

E venne il giorno che, anche, gli aratri,furono vietati.

 Un ordinanza, finalmente,ne aveva proibito l'utilizzo,non piu' consono alle esigenze della nuova era Siciliana.

 

Nessuno  si era opposto; Nessuno,d'altronde, si opponeva da diversi anni.

 

Nella piazza di ogni singolo villaggio  fu preparato il rogo,cosi' come avevano ordinato i padroni delle terre:<<Ogni uno porti le sue cose a bruciare!>>…

…le genti dei paesi piu' piccoli con brevi esodi furono costrette  a spostarsi nei villaggi piu' grandi trasportando le loro nobili miserie contadine.<< Andate verso nord?>>Chiedeva il capo di una famiglia incrociandone an'altra che andava nel senso inverso.<< a Piazza Armerina andiamo,Voi piuttosto perche' non vi unite a noi e invece andate a sud?>><<Cosi c'e' stato detto,Aidone va per la maggiore dalle nostre parti dicono oltre mille aratri  e cinquemila di genti accorse,chi sa che non incontri qualche dei vecchi parenti?>>

 

Si salutarono sorridendo come il sole e proseguirono il cammino con le loro bestie che trainavano carri e figli,mogli e pure gli antichi atrezzi,gli arnesi e le arti utensili. 

 

Quando l'orologio della torre scocco' l'arrivo della nuova epoca,ci fu poco da fare,pensare di  tornare indietro: impossibile!.Come in un primordiale rito sacrificale,i fuoci furono accesi.solo che questa volta,non sarebbe stato un sacerdote di qualche riconosciuto culto a deciderne l'inizi. Basto' al momento giusto, qualche idiota qualsiasi, mentre i bambini con i fiammiferi accesi tra le mani ci provavano da tutto il pomeriggio, di nascosto dai gendarmi, ad iniziare l'incendio.

 

Il  rinascimento,del quale potevano  ascoltarne i  primi gemiti di partorito,non era altro che un rito per la fecondita' procreatrice e sopratutto vincolata dalle caste per la perpetuazione prioritaria  che periodicamente necessitava sacrifici metodologici selezionati. 

 

Ogni aratro venne gettato quindi alle fiamme,tra gli sforzi e i gesti di chi aggiungeva  ruote e carretti al fuoco,cose di proprieta' di qualcuna tra le famiglie appena giunte,che si facevano,ora,spazio tra le persone, catturate, tutte,dalla luce, ipnotizzati da quella fiamma portentosa e da quella ultima energia  gotica e simbolica > I buoi ne rimasero distanti per la paura che,in loro,suscitava il calore di quei Gioghi e ganci arroventati e aratri e carri  infuocati,che avevano, da sempre, offeso le loro schiene umiliate e frustate:.Non si  illudevano, certo,di prendersi nessuna rivincita', intuivano qualcos'altro,finalmente liberati dal quel peso,prevedevano cambiamenti. 

 

Fu allora,visto il fumo da ogni paese sollevarsi,l'Uomo Antico dalla montagna dell'Etnica,decise di ridiscendere dopo eterno isolamento.

Dopo cammino tanto calmo quanto costante come “babbaluci”(1) egli si avventuro' in uno di questi aglomerati>L'odore di carne bruciata si librava ora nell'aria>I buoi avevano giusto temuto,ma a cosa servivano piu',se non c'era piu' ne l'aratro ne la terra.

 

Essi erano stati bruciati muggenti.

 

L'Uomo Antico si mischio incerto, senza farsi notare, tra la folla di borghesi che assistevano.

Nel fermento ne ascoltava i discorsi:-"Ma necessario  era ?"."Si  necessario era"."E domani cosa mangeremo?''."Domani? saremo riforniti dagli stati padroni"  Sacri e Uniti''."Grani e pomidori e uovi di enormi dimensioni!!E forse anche la chiesa ne mangera' e i padroni stessi!.

<<Mamma!>>Chiedeva il picciriddu<<perche' il fuoco?>>.<<Perche' rigenera,il fuoco purifica,fighiu fissa.>>Gli rispondeva la Madre,per l'ultima volta insultandolo in dialetto.

 

Sconcertato,l'Uomo Antico,ammammaloccuto(2) si avvicino' al rogo che era alto dieci metri o forse piu',nell'interno vedeva la storia di quelle terre,immagini di lavoro nei campi, di fiori e di vita agreste,mare e sole, pesci e sale,mandanti e pastori,contadini e traditori,siculi e spagnoli,passioni e guerre che si mischiavano come rimembranze di aromi agli odori che fetevano, delle ossa e delle carni  di quelle grige bestie castrate che bruciavano,come stelle con la loro lucente e ingigantita fine. 

Le ruote dei carri giravano vorticosamente come mai avevano fatto,pareva che spasmodiche contrazioni nervose ne anticipassero la morte inevitabile.con spiraliformi coriandoli di fuochi.Carnevalescamente funerei.

 

"Non ci sara' piu' posto agricolo e' oggi edificabile ogni sitio!''Tuonava il futurista mandato dai continenti piu' forti,gli altri non potevano certo permettersi messageri.

 

<<L'italica nuova e' partorita,e' nata una nuova estate, il vecchio inverno e' abortito>>Dettavano ad alta voce,<<Scriverete! ogniuno per cento volte ,somari di scolari! E in bella calligrafia perche' impariate e bene>>Insegnavano i nuovi premiati maestri  . 

<<Un nuovo paese,nella nuova siciliana,l'europea nuova in un mondo nuovo>>ascoltavano,loro malgrado, i malcapitati<<Cento volte ancora,e' stato ordinato che scriviate,perche' dimentichiate il vostro  passato di servi di altri re voi che ci avevate l'oricchi d’asino>>

 

Solo che,all'epoca noi, eravamo gia morti da generazioni da millenni forse,  e  nell'Uomo Antico,solo attraverso di lui,noi vivevamo ancora.sostavamo nel suo cuore e nella sua mente e forse nel profondo egli possedeva veramente la nostra anima. 

Egli aveva saputo ricordarci per ogni giorno della sua vita.

eravamo i suoi antenati  per i quali ogni cibarie o veste,le uniche,da lui, conosciute,erano state preparate e cucinate,  indossate e cucite con umile tradizione con il suo <<Travagliu di la sira a la matina>>.

Un culto di riconoscenza verso i predecessori,padroni legittimi della sua originalita' genetica.

 

Nessuno degli zotici nella piazza sembrava preoccuparsene,solo lui non riusciva a raccapezzarsi

.

Comperare pomidori tanto grandi,come avrebbe fatto,solo e sulla montagna,a consumarne tanto.Tutto in una volta,con quei dinari e pochi che possedeva… 

 

<<Nessuno nel nuovo medioevo o rinascimento, che sia, vivra' sulla montagna>>Pensava<<Sara vietato come oggi e' vietato fare solchi alla terra>>.

<<L'uomo civile vivra',solo nella citta',le montagne diventeranno valli piatte ordinate per decisione del  Consiglio della Ragione o del magisterio delle Scienze Esatte,senza la Consulta degli Oracoli delle Scienze Astrologiche e senza l'Interpretazione dei Sogni Premonitori. 

<<Si togliera' dall'alto per mettere in basso>>.

<<I mari verranno coperti con queste terre scosciese,che non ci servono piu .>>Immaginava.

<<Il mondo diventera' una valle sola,con una sola lingua,una sola razza,una enorme sola citta>>;

<<dove andando sempre dritto,in qualsiasi direzione,si tornera' al punto di partenza,sempre>>;

<<Ogni luogo sara' il centro;La periferia in qualsiasi posto>>.

<<Se fara' freddo si spostera' il pianeta piu' vicino al sole e viceversa,se necessario>>.

<<le case e le costruzioni saranno distrutte e ricostruite ogni anno migliori>>.

<<E coloro che sono i legittimi precursori del progetto "vivere"  verranno svalutati come le loro leggi come  calcinacci e ruderi,poi schiacciati e impastati con i loro miti con la costituzione di nuovi cementi infine dimenticati e la loro saggiezza intonacata sotto illusioni futuribili e   ben fatte>>.

 

L'uomo antico,in mezzo a quel ''fracasso'', non si rese conto che parlava,ora,ad alta voce e gli uomini della piazza lo avevano sentito tutti e dapprima lo guardavano,quasi compiaciuti,e incuriositi per le sue affermazioni.

Poi gli dissero<<Chi ti senti spertu?..>>qualcuno chiese con gli occhi iniettati di sangue.<<Sparagna i parole!>>Altri gli urlarono.<<Taci il papello(3)>><<Ti stai mettendo la mazzara(4) al collo!>>o lo avvertivano<<Ca'lati junca ca passa la china!(5)>>.

 

Dun tratto presi da racapricciante paura di perdere l'ordine prestabilito dell'acettazione si buttarono contro l'Uomo Antico,obbidendo i mafiosi che gli incitavano, gia avevano create nuove, oscure e comode alleanze.>>

 

Egli era l'unico ad avere la memoria dell'immaginario collettivo, quella memoria che non faceva comodo piu' a nessuno e subito malmenandolo lo avvertirono di quello che li spettava:-<<Monaci e preti sentita la missa rompetegli  i reni>>Povero cristo.Sembrava che lo volessero sbranare gridando <<Eucarestia!>>. 

Lo sollevarono sti ''omini de panza''(6) di tutta fretta come si solleva una cassa da morto''U tabbu`to''in siciliano.Lo scempio era gia' stato fatto e lui solo aveva fatto venire la pelle d'oca ai presenti,<<sentimento inutile e reazionario>>Fu scritto,a  proposito della coscienza,nello statuto epocale della nuova costituzione prima della dimenticanza colettiva.

 

Lo gettarono dentro il fuoco,tra santioni e sbo'mmicando(7) gridavano.<<farinni minnita.(8).!Dimenticando immediatamente quello appena detto.Le parole volavano alimentando il fuoco che bruciava quelle rimembranze greche,risucchiate da quella energia,dalle quali ceneri sarebbe suscitata la futura rinnovatrice .Quelle stesse espressioni dialettali improvvisamente suonavano scurrili,superate e vergognose,scostumate.

 

Ah!L'uomo antico,lascivo donava la sua energetica passione,che,la luce  per magia, da rossa e arancio,come fortunati aranceti e giallo e marrone,dei limoneti e dei colli,e oro e bianco,di energia solare e lucente,trasformo' a verde e blu di foreste e macchia,a celeste e viola,delle nubi e delle sventure,argento e nero,di energia  lunare e tenebre.

 

Intontiti dai colori freddi ridevano perversi ora senza emozione piu'.

Non sapevano  niente.<<ah,ah!!>>Ridevano scellerati.

Perche' da allora,avrebbero vissuto sempre e solo il loro presente esclusivamente,senza nemmeno poterne prendere atto.

 

Nessuno avrebbe mai piu' potuto ''Ricordare''nemmeno per un secondo solo.Ne ''ipotizzare''per un momento appena.

 

Questa volta gli antichi erano morti per davvero e il pianeta avrebbe potuto essere trasformato da sferoide a cuboide,se un domani fosse stato necessario ,qualsiasi decisione avrebbe comunque avuto  magnanimi e unanimi consensi.

 

L'universo sarebbe potuto essere messo in una scatola, se fosse tornato utile.<<Cu nasci tunnu non puo' muriri quatratu(9)>>diceva forse falsamente il proverbio sparito.

 

<<Non dobbiamo niente a chi vi era e sopratutto a chi vi sara'!!>>,si sentivano frasi poi presto anche  dimenticate.

 

La storia?un amnesia ne nascondeva l'essenza e la trasformava in qualcosa di mai esistito.Il trasformismo,l'innaturalita' e l'apoetica avevano preso definitivamente il potere ,il resto diventava  incerto. La moltiplicazione dei pesci?,.Solo menzogna ne nascondeva l'illusione. Il sogno della  liberta' era  distribuito nelle verita' rassicuranti dell'ipocrisia.Nel mondo dei diritti   senza i doveri  ,dove il segreto,il   nascondiglio e la segregazione nascondevano delle verita'  e dei fatti .

Come noi del resto,miseramente abbandonati all'interperie nella discarica del tempo perduto,antichi e vecchi,superati e inutili.

<<Cu vieni appressu aggruppa i fili(10)>>Dice l'ultimo proverbio della 

parabola…..

 

… poi venne il tempo di ascoltare quella e famosa  risata che ci avrebbe sepellito.

 

 

 

(1)Babbaluci:lumaca.detta cosi per la sua bava che luccica.

(2)Amammaloccuto:stupefatto

 (3)Taci u papello!papello e' uno scritto ecessivamente lungo.

(4)Ti stai mettendo la mazzara al collo:Mazzara e' un amasso di pietre legate che obliga le reti per i tonni a stare aderente al fondo,mettersela al collo significa affondare velocemente grazie a questo peso.

(5)Ca'lati junca ca passa la china:piegati giunco perche' passa la piena,acettare di malgrado o di buongrado una situazione alla quale non ci si puo' opporre. Piegarsi o rompersi.

(6)Omini de panza: omertosi.

 (7)Santioni e sbommiccando:bestemmie(santiuni:attribuzione di santita' al diavolo,santu diavuluni)e sbomiccare cacciar fuori parole e sentimenti con violenza.

(8)Farinni minnita:vendetta,distruggere sconciamente,fare strage.

(9)Cu nasci tunnu....:Cio' che nasce tondo non puo' morire quadrato.

(10)Cu viene appressu…:Chi e' subordinato e' sempre costretto a sottomettersi,annodare i fili e' anche dissimulare.

 

 

:( I vocaboli e le frasi proverbiali sono tratte da:glossario siciliano di Andrea Camilleri)

 

 

 

 

 

 

 

Capitolo 5

 

Mi avvicinai al telefono con un po di timore,temevo reazioni poco lusinghiere e affabili,d'altronde capivo che la brevita' dei racconti non rendeva cosi necessaria la suddivisione dei racconti stessi come deciso all'inizio.Detto questo presi il coraggio necessario,per chiamare il mio amico per fare due chiacchere.Avevo pensato tutto il giorno prima se fosse meglio telefonargli alla mattina,quando era fresco,oppure a pranzo,o dopo che avesse finito di lavorare o forse all'ora dell'aperitivo  o alla sera .Mi sembravano tutti momenti terribilmente inopportuni, alla fine mi ero trovato a chiamarlo alle sei del pomeriggio sperando forse trovasse una mezz'ora per me .

<<Zero tre quattro sette nove quattro sei quattro quattro sei nove >>dissi a voce alta mentre componevo il numero.Aspettai qualche secondo poi mi rispose<<Pronto?>>.<<Si ciao>>Dissi<<sono Davide come va?>>.<<Ma sai com'e', si lavora per portare la pagnotta a casa>>.<<Si la pagnotta>>Pensai annuendo verbalmente<<Ristoranti giapponesi altro che >>.

<<Tu invece?sempre ossesionato da quella roba che hai scritto?ma vai a lavorare come fanno tutti,non penserai certo di poter campare scrivendo un libretto di quaranta pagine ogni cinque anni?>>

<<Certo,certo sai che hai propro ragione,comunque c'e' l'ho un lavoro!>>

<<Bene cosa stai facendo?>>Domando' curioso.

<<Sto dipingendo una casa>>

<<Cosa fai delle decorazioni?>>

<<No,no la sto proprio inbiancando>>

<<Imbiancando?un pittore laureato all'accademia che fa l'imbianchino,non ci hai niente di meglio da fare?>>Chiese snobbandomi.

<<Ma sai anni fa feci il calcolo che guadagno di piu' a fare l'imbianchino che a svendere i miei quadri a qualcuno che poi se lo mette in camera da letto o che so in cucina e poi non lo vede piu' nessuno>>

<<Si si ci avrai pure le tue ragioni,ma io te lo dico perche' sono tuo amico..>>

<<Saremo anche amici ma ricordo al mio ritorno dall'India che ad un mio carissimo amico gli feci notare che non aveva mai tempo e che avrei forse dovuto pagare per la sua compagnia,ricordo gli dissi:-''Va bene ti do cinquantamila lire e andiamo a farci un giro per un paio di ore a parlare visto che siamo amici e tu stai sempre a lavorare,scusami ma piu' di venticinquemila lire a l'ora non posso darti...>>

<<Ma ci sono delle allusioni al fatto che non ho voluto vederti?>>

<<Voluto?Ma come fino a ieri era potere e oggi e' diventato volere,non si smette mai di capire il mondo degli uomini,dici che diranno anche loro che non hanno potuto quando la verita' e' che non hanno voluto..>>

<<Senti bello  non rompere  ....ci avevo un sacco di cose da fare,mi sembri come un'amante possessiva.>>

<<Va bo lasciamo stare,che sto chiamando con il telefonino!Piuttosto lo hai letto il mio racconto siciliano?>>

<<Certo si ascolta veramente scusa ma ti devo chiedere di mandarmelo con il fax anche l'altro di scritto,ti dispiace?>>

<<No anzi si,certo che mi dispiace se non dovessimo incontrarci piu' a parte il libro>>.

<<A volte mi sconcerti,e' che sembri troppo buono,e' che il mondo ,la gente,insomma non sono abituato a dover essere buono con tutti mi fai sentire in colpa,le persone con cui sono abituato a che fare sono piu' pronte a scontrarsi,sai scannarsi per il potere o forse il tempo>>.

<<Ma io so benissimo come vanno le cose e' solo che io non riesco a sforzarmi per essere cio' che non sono in piu' ti dico che conosco molte persone che mi temono e mi riferisco esclusivamente alla paura che hanno della mia fisicita' della mia violenza e agressivita',per questo provo ad essere piu' buono possibile dentro proprio perche' so quanto gli uomini possano essere bestie fuori.....ascolta aspetta che ti richiamo dalla cabina..hai tempo?>>

<<Ochei!>>

Di questi tempi strani come arriva la primavera comincia a piovere che sembra di essere nell'epoca dei monsoni,gli alberi sbocciano e si annaffiano cosi,naturalmente che ci si prova a illudere che niente sia cambiato che il mondo,nonostante tutto stia bene che tutto proceda nella normalita' delle condizioni periodiche che come una curva o se volete un onda si muova sinuosamente ma secondo ritmi stabili e sempre uguali a se stessi.In fondo era proprio cosi' che andavano le cose:-Guerre,carestie,,invasioni e tentate fine del mondo<<Bugie!>>Pensavo a quel tribunale  che ancora voleva processarmi con l'accusa di pessimismo fuorviorante diseducativo.>>.

<<Si pronto sono io,cazzo ma qua piove pero',dai ma perche' non ci vediamo da qualche parte tu bevi qualcosa sai io non bevo,allora?Va bo no dai scusa mi hai gia detto di mandartelo via fax...>>

<<Ma no dai va bene,ma dove sei ?>>

<<Sono all'incrocio tra corso di porta romana e...aspetta come si chiama...>>

<<Lascia stare ci vediamo sotto l'arco solito,poi vediamo,va bene?>>

<<Va bene,quanto ci metti?>>

<<Guarda stavo gia uscendo quando mi hai chiamato,sono li in dieci minuti>>

<<Ochei ciao ci vediamo li>>.

<<Ciao ciao..>>

<<Non so c'e la brillantezza dei germogli che veramente mi sconcerta per la bellezza del colore vivo, la sua terribile lucentezza vivacita' e felicita' quei germogli e foglie che forse piu' oggi che ieri contrastano rafforzandosi i colori pallidi offuscati e spenti  della citta'.>>pensavo tra me e me camminando sotto la pioggia<<Veramente si rimane al limite dell'imbarazzo di fronte a tanto armonico risorgimento della flora,ci si sente felici obligatoriamente,e non pare per niente un fatto culturale bensi naturale,un qualcosa che ci tocca dal profondo e che ci unisce inspiegabilmente a cio'che ci circonda,persino l'attrazione reciproca e piu' libera di esprimersi riconciliando antichi rancori e donando un po' di sincerita' e naturalezza ai giochi,che proprio per questo non sono cose serie.

Basta seper sempre quali sono i propri limiti oppure quegli degli altri per non fare male e per non sentirsi sbagliati cattivi o ingiusti.>>Pensavo al caldo che avrebbe avvolto Milano nel giro di qualche mese,l'afa e le zanzare sarebbero diventate incontrastate padrone delle giornate e delle serate milanesi.Cercavo di pensarlo per riuscire a godermi la primavera dove le temperature piu' miti e l'aria fresca faceva veramente apprezzare la stagione.

 Arrivai velocemente al luogo dell'appuntamento neanche troppo bagnato,lui non era ancora arrivato cosi che andai al bar sottostante l'arco laterale a sinistra venendo dal centro,entrai facendo un cenno di saluto al quale il barista rispose con un sorriso poi gli feci il gesto di sorseggiare il caffe' che dava a intendere che ne volevo bere uno,il barista mi conosceva e a volte e' proprio una soddisfazione poter ordinare da bere togliendo tutto cio' che non e' necessario tipo:- scusi,per favore,un caffe' corto,lungo,macchiato,ristretto,doppio- E invece portare il pollice e l'indice verso la bocca recitando il possesso della tazzina tra le mani.

A quel punto lo vidi passare davanti al bar,senza girarsi a guardare all'interno per tirare dritto verso la volta a crociera dove avremmo dovuto vederci.Subito abbandonai il caffe' per sporgere la mia faccia fuori e chiamarlo<<Avvocato!>>Scherzando<<Venga,venga che le offro un caffe'!>>.<<Ah sei li..>>Mi raggiunse all'interno del bar, ci stringemmo la mano,mi guardava con una vera faccia di cazzo,di colui che ha il potere e gli piace gestirselo,cosi' facendoti umiliare,e svendere,c'e' qualcosa di perverso in colui che sta li a giudicare e scegliere cio' che va bene e cio' che non va per niente.Sembrano Dei coloro che hanno il potere di giudicare e caso mai rifiutare un lavoro fatto da un'equipe.Sono i classici direttori di produzione o i dirigenti piu' volte incontrati che guardano e decidono cio'che va e cio' che non va,un lavoro che non farei mai se non altro per l'odio che ci si porta dietro,l'odio degli invidiosi e di coloro che faticano per sopravvivere e che sono soprafatti da impotenti direttori dalle mani lisce e incapaci come loro.

D'altronde certe cose non si possono dire mai,come quando si incontra una ragazza che si vorrebbe baciare e che invece ci si trova costretti a chiederle di cosa si occupa.

<<Come ti e' andata la giornata?>>Chiesi disinteressatamente.

<<Bene>>Ho visto un cliente,uno importante che vuole fare un libro illustrato per bambini,una roba grossa pagata dagli americani,illustrazioni al computer tema lo sviluppo del terzo mondo,e gli investimenti che l'america e' disposta a fare per aiutare i bambini poveri.>>

<<Ma sono cazzate,lo sanno tutti che gli Americani sono dei gran bastardi e che il terzo mondo lo vogliono sono sfruttare!>>.

<<Certo che sono cazzate,ma sai per fare i propri interessi bisogna fare anche qualche opera di bene, sai anche i peggiori mafiosi fanno qualche donazione alle opere caritatevoli e' anche una questione di publicita',e funziona almeno cosi' dicono le statistiche >>.

<<Che modo infame e cinico di essere>>.

<<Ma tu cosa credi che lo faccia a fare le nazioni unite o le altre associazioni occidentali,lo fanno per pulirsi la coscenza per tutta la merda che l'Europa ha fatto in Africa e in Asia e in Sud America e vogliono convincerci che il colonialismo sia qualcosa che appartiene al passato mentre il colonialismo

non e' mai stato cosi' attuale come al giorno d'oggi,ha solo cambiato il nome in imperialismo o capitalismo o semplicemente turismo>>.

<<Va bo a parte i discorsi pressapochisti hai altro da farmi leggere?>>

<<Si c'e' lo qua,tie'...>>

<<Mi bevo il caffe' e vado, poi ascolta ti chiamo io,scusi mi puo' mettere un po' di latte freddo?grazie>>

<<A proposito questo e' l'ultimo racconto che volevo proporti ne avrei altri due ma non sono dello stesso genere in totale sono cinque,questo lo lasciato per ultimo perche' in qualche modo e' quello conclusivo,del discorso sulla natura e la malanconia>>

<<Bene,cosa fai sta sera?>>

<<Non so,niente presumo me ne andro' a casa a guardarmi la tv>>

<<Non credevo guardassi la tv.... comunque adesso devo proprio andare>>

<<Ti farai sentire?>>

<<Te lo detto quando torno da Bologna ti chiamo e poi ne parliamo, ciao>>

<<Ciao salutami Bologna che e' tanto che non ci vado...>>

 

 

 

 

 

 

                        

 

 

 

 

 

 

 

 

                        

 

 

 

FORESTA                                          Milano 1996

 

Foresta        MILANO 1996

Uuna ''vera''alba 

aveva portato ad un vero giorno solare,uno di quei giorni rari da queste parti.

Il sole,veramente,riusciva a cambiare le cose,apparivano diverse le atmosfere.I luoghi lontani erano visibili contrariamente dal solito.

Per riuscire a vedere questi luoghi , pero', bisognava salire su qualche albero, perche' la pianura padana,allora,montagnose di torri non ne aveva quasi,e gli unici monti che si riuscivano a vedere erano a nord-nord-ovest le alpi e a sud-ovest gli apennini che chiudevano la valle che si apriva,invece,insieme al  Po' verso il mare che,allora,appariva come vergine e inviolato.

Di queste zone del ticinus e dell'attuale milanese la caratteristica principale erano i boschi tagliati dai corsi d'acqua,foresta padana si sarebbe potuto chiamarla,regnava l'ombra e l'umidita',la nebbia entrava come fumo negli interstizi della boscaglia.

Si sarebbe potuto viaggiare per giorni e giorni senza trovare nessun villaggio e annoiati da un paesaggio sempre uguale.

Per raccapezzarsi sulla propria posizione bisognava sempre ricorrere al sistema dell'albero .Ma quel giorno il sole violento e l'atmosfera trasparente non mi faceva avere fretta di arrivare.

Avevo lasciato il fiume Ticino da ormai un giorno ,il suo letto mi aveva permesso di viaggiare seguendo il suo tragitto e di sfruttare le sue correnti  per assetare me e il mio asino mentre andavamo verso il territorio dal  quale poi saremmo arrivati al villaggio del Mediolanum.

Ma ancora niente,sapevo che ad un giorno di cammino dal castello la foresta sarebbe terminata e avrebbe lasciato lo spazio ai terreni coltivati di grano e riso e agli allevamenti di galline e vacche.

La foresta Padana pareva antica pioppi e larici e castani e querce centenarie e veri custodi di questi spazi erano le infinite varieta' di animali che vivevano tra tane e nidi tra gli infiniti metri verdi di un mondo che non apparteneva ne a me ne al mio fedele amico.

Era giunto,quasi alle due del pomeriggio,ad uno spiazzo dove mancando la fitta forestazione mi permise di fare un piccolo fuoco per poter cucinare qualcosa,avevo con me ancora poco cibo ero in ritardo di qualche giorno rispetto ai tempi che avevo progettato .

Mi stravaccai quindi poggiandomi su di una grossa pietra che aveva attirato a me la sua attenzione mentre il lardo cuoceva insieme al pane che mi era rimasto.Quel pane di segale che mi ero portato dalla Toscana.

Mi guardavo intorno,curioso e felice,ogni foglia e pianta e spiraglio di luce mi parevano un tutt'uno,dove niente stonava,persino l'asino con i bagagli di cuoio e le coperte,persino me stesso e gli altri oggetti che mi portavo dietro mi sembrava che non stonassero con i colori dell'ambiente. mi sembravano nei colori  e nelle forme,un giusto compromesso tra uomo e natura,non violentavano non violavano,non mancavano di rispetto quegli oggetti che mi avevano permesso di vivere.

Persino il fuoco che mi scaldava lo avevo rimediato grazie al legno per lo piu' marcio e comunque secco raccolto nel sottobosco,nessun albero tagliato,nessun ramo spezzato.

Mentre masticavo il grasso che era veramente giunto al limite di conservazione non riuscivo a non guardare cio' che avevo di fronte,mi pareva che ne dovessi scoprire qualcosa di evidente,qualcosa che avevo sotto gli occhi si teneva nascosto alla mia capacita' di capire.

Un significato magico,una rivelazione ,una ri-conoscenza che era sempre al limite di esprimersi o rimanere inespressa.

 

A quel mentre,come da lungo tempo non mi succedeva,venne un uomo di fronte a me.Rimasi seduto ma quello che stavo mangiando mi rimase in gola,qualche secondo subito dopo lo deglutii ma mi parve un boccone enorme e innaturale.

Egli si sedette al mio fuoco giusto di fronte a me e io rimasi paralizzato ad osservarlo,non avevo timore ma nemmeno mi rassicurava.

Egli portava con se niente altro che le sue parole ,si mise a parlare:-<<Dunque straniero:il bosco finisce dopo un giorno di cammino>>.

<<Dove finira' iniziera' la terra coltivata e poi il paese che tu vai cercando>>indico' con la sua mano secca e nodosa  la direzione nella quale stavo camminando.

<<Vedi quando guardi questi boschi non immagini cosa gli spetta nel futuro>>;<<Ma io sono qua' apposta per ricordartelo>>.

<<Ogni passo da te percorso da lontani luoghi del tuo sud,in questa valle non sono stati percorsi invano,ogni albero o animale che ti ha accompagnato e protetto ti dava l'addio insieme al salve>>.

<<Piante giovani e corsi d'acqua trasparente che a lungo hanno atteso chi avrebbe potuto canterne poesie e scriverne racconti che ne glorificassero le bellezze>>.

<<Ma forse tu hai affiancato solo,con il tuo percorso,i luoghi che ti attendevano,forse gli hai sfiorati senza toccarli,intravisti senza vederli>>.

Stavo attento senza capire bene di cosa parlasse ,era vecchio e le sue parole parevano saggie e sapienti,futuro e passato sembravano una cosa sola e poi come faceva a sapere dove andavo e da dove venivo.

Il vecchio ricomincio' a parlare:-<<Vedo : tra i luoghi,questo,che ora tu stai vedendo,lo vedi no?E' davanti ai tuoi occhi?Questo luogo scomparira' questa enorme foresta e palude e' condannata a scomparire!>>

Non credevo alle sue parole,avevo percorso quei luoghi giorni e giorni e come quei paesaggi di alberi secolari potessero scomparire non riuscivo a concepirlo.

Il vecchio ricomincio' a parlare<<credimi non sono bugiardo piu' di ogni altro uomo,e' solo che vedo il futuro perche' guardo il passato,il contadino guarda la vecchia stagione per prevedere la futura,cosi' io guardo a come l'uomo procede per capire che dove oggi c'e' un bosco che finisce inizieranno terreni lavorati a grano e segale e allevamenti di scrofe e vacche e poi i villaggi spanderanno a spirale e di torri e mura si riempiranno anche quelle terre coltivate finche carri veloci mossi da cavalli forgiati percorreranno strade e sentieri che la pioggia non infangheranno e enormi e poi ancora perche' nessun albero avra' la forza di opporsi al taglialegna nessun animale si ribellera' al cacciatore>>.

Non riuscivo a credere che tutto questo fosse vero che la disabitata Foresta Padana potesse essere ridotta ad una enorme fortezza,tagliata da infinti sentieri senza memoria,<<Quando?>>Chiesi<<Quando succedera' tutto questo?>>.

<<Giorno per giorno,togliendo un pezzo di bosco per donarlo alle coltivazioni finche' non ci sara' piu' bosco e poi togliendo un pezzo di coltivazione per donarlo alle costruzioni>>.

<<E' questo che il bosco mi dice quando lo guardo?>>Domandai.

<<Ti dice salve e poi addio>><<Mentre i tuoi passi ti spingono ad andare la dove e' appena nato un posto nuovo la ''mia terra'' dei Longobardi''la citta' di mezzo''il castello dell'Impero d'occidente ,fu il primo in questa valle,dopo le civilta' di Villanova e Golasecca,quando arriverai,guardati intorno e non ti dimenticare:al posto di ogni casa e strada c'era un pezzo di quel bosco ,di questo bosco>>.

<<Sembra impossibile,e ti sara' difficile riuscire ad immaginare al posto di quei palazzi,alberi,al posto dei mercanti e della loro piazza ,animali e i loro giacigli,al posto di quella merce,i frutti di quel bosco>>.

<<Sara' sopratutto il rumore diabolico che non ti permettera' di concentrarti,sara' l'andirivieni delle persone che ti corrompera' sara' il tuo arrivismo e l'illusione di un abito nuovo e di un bagno caldo che ti fara' dimenticare cosa hai perso>>.

<<Vedi straniero ogniuno e' straniero a se stesso anche nella sua casa perche' niente gli appartiene>>

<<E' solo nel bosco che l'uomo potra' essere se stesso,perche' il bosco non ha padrone,ne mura,ne confini,e la paura e la gioia si mischiano insieme senza illusioni di un futuro migliore che non esiste,senza il bisogno di cambiare perche' l'unica cosa che cambia e' l'eta' degli alberi e se vorra' vederli crescere dovra' sedersi e non avere fretta,li vedra' spogliarsi d'autunno,congelarsi d'inverno,sbocciare di primavera,vestirsi d'estate e invecchiera' e morira' prima ancora di averne visto uno,distrattamente,muoversi dalle sue radici>>

Come si era seduto,l'Uomo si alzo' e si avvio tra piu' vecchi alberi e scomparve,indimenticabile, in un secondo appena.

E,tempo di batter ciglio, mi guardai intorno: la roccia non c'era piu' non c'erano piu' gli alberi secolari ne la foresta incontaminata ne gli animali selvatici ero nella pianura padana d' oggi .Nel Mondo di oggi,avevo,forse,solo sognato con gli occhi aperti  

Subito,allora, presi carta e penna e scrissi qualcosa del quale non so,ancora, il significato:-

 

<<Dalla Padana ai Pirenei e le Alpi, dai Carpazzi  ai Balcani e gli Urali   dai confini dell'Yspania occidentale de Cabo Sao Vicente agli imperi di Perlania fino ai limiti orientali del Mar di Ohotsk,e forse oltre a nord e a sud,i giardini  boschivi ,le foreste,erano un giorno stati una sola ed enorme,unica ed inviolata selva;dove le scienze  dello spirito umano,poi,ci dimostrarono,l'uomo solea vivere e procreare nel rispetto delle leggi tramandate dagli antenati e,sopratutto,con un progetto che si chiamava:

''Sopravivenza della specie''.  

Insieme ad altre informazioni provenienti da  fonti ufficiali e conosciute da tutti gli uomini dei sacri imperi delle quattro religioni , e di  coscenziose  ricerche comparate grazie  alcuni documenti  tradotti  ritrovati recentemente nella citta' tra i fiumi Asi e Varuna,riconoscono a questi luoghi mitici esistiti il nome di...

''Giardini dell'Eden''...>>.

     

 

 

villanova e golasecca sono antiche civilta dell'eta del bronzo che vivevano nella val padana.

Perlania:secondo lo scritto''racconti di belzebu a suo nipote'' di georges I.Gurdjieff e' l'antico nome dell'India.

La citta tra i fiumi e' Benares ,considerata una delle citta' piu' antiche del mondo,Varuna e Asi sono gli affluenti del gange tra i quali e' situata.Varanasi:appunto.

 

 

FINE 

 

 

 

 

 

                        

 

 

 

_________________________________________________________

Capitolo 6 

(ovvero il racconto che l’editore non ha mai letto)

 

Organi:modificato             MILANO 1997-2008 victim n. 2008.05.27 laure-ann

AUTO-RELAZIONE POSTUMA INTERVENTO DATA 2012.11.04

 

FRASI-PENSIERI-EMOZIONI-PERCEZIONI- REGOLE D’EDUCAZIONE-RIFLESSIONI

 

 

 << mi ha pregato di lasciarla andare >>

Ho riflettuto sul significato di smettere ciò del quale ero autorizzato”

Ho pensato al potere che mi era stato concesso

di trattenerla,educarla e prepararla…

ho pensato a come avrei potuto “lasciarla”..,se tutta la vita

aveva aspettato quel giorno…. che era appena

arrivato a confortarmi un poco….

''Voglio tornare dalle mie sorelle''mi ha detto….

ho cercato di non sentire,ma le sue 

parole mi rimbalzavano da un orecchio all'altro

rimbombando in uno spazio vuoto improbabile

all'interno del mio cervello.

Ho pensato che”Questo momento” era l’unico dove, ogni tanto qualcosa insospettiva

i bambini…credo si sentisse nell’aria qualcosa di

memoria ancestrale…l’odore della paura

Le ho chiesto solo ancora qualche minuto..

 “Fai la brava” ho pensato..”è possibile che nonostante tutta la prepazione

arrivassero alla camera polifunzionale così agitati?” ho riflettuto, come mai, in quei cinque minuti alcuni si agitassero come

topi da laboratorio, come cavie insospettite…ma nella

maggior parte dei casi invece attoniti vivevano

una condizione d’estasi che mi ripagava dei casi come 

quello di laure-anne….n.2008.05.27.

 

 

 

Cercare un rapporto rasserenante:

 per tutta la durata della preparazione

almeno un incontro a settimana in gruppo

e un incontro al mese ogni singolo bambino.

Dalla sua piccola bocca uscivano parole ripetute per anni

continuava a farfugliare qualcosa ora 

incomprensibile, gelato,sorella,zii…

l'idea,poi,che non 

riuscissi a farla tacere del tutto mi irritava notevolmente.

Continuavo a sorriderle per rasserenarla

 

 

Mentre intorno a lei i colori tridimensionali 

e le luci della camera polifunzionale la distrassero ..

finalmente degli acessori estrassi

cio' che mi sarebbe servito per l'operazione.

Era giunto il momento dell'annestesia,le

legai il braccio con l’appendice che collegava direttamente

il corpo al ordinatore della camera polifunzionale

le vene apparvero appena sul gracile avambraccio

inserii l'ago nella pelle e cominciai ad

inniettare il liquido miracoloso;dopo dieci

secondi se ne era gia andata….le sorrisi

Mi faceva ora pena quel corpo inerte e innocente

dalla pelle liscia e bianca. Sembrava morta,ma 

non lo era,mi dispiaceva doverla rovinare,

ma gli organi vengono pagati bene anche qui' 

in Italia come all'estero.Per me era solo

un lavoro freddamente da eseguire.

Quella volta, dentro di me,

piangevo, mentre, a cuor battente, cominciavo ad estarre gli occhi..

piangevo per lei che non avrebbe piu' potuto

dopo. Oltre alle cornee per oggi non avevo 

bisogno altro quindi l'annestesia era stata

leggera.Solo per questo non l'avevo terminata...

Domani avrei potuto farle il vero e proprio intervento estrattivo…

Io non sapevo a chi andavano i pezzi un

corriere veniva a ritirare i frigoriferi preparati

e del resto non volevo neanche saperlo….

Mi veniva mandata una comunicazione di ricerca di modello

E se un mio esemplare corrispondeva si sceglieva giorno e ora per

L’estrazione…

Certo che a volte non mi piaceva cio' che facevo…

era il colore del sangue, quel colore che mi ossesionava,

a volte di notte ci sguazzavo dentro nei

sogni malati di quel disgrazziato che ero.

Ma in una societa' senza Dio chi mi

condannava in una societa' senza morale

chi mi giudicava. Nemmeno io mi facevo

venire sensi di colpa e' da quando l'uomo 

esiste che dovendo morire preferisce morire

per mano di un suo simile piuttosto che per

fato o malattia. E' piu' forte dell’uomo stesso 

questo destino di morte che ha sempre offerto all’altro se.

In questo infinito gioco di ruoli… antagonisti…

Di fatto con le nuove tecnologie relativiste della camera polifunzionale..

Non ero più io a dover intervenire sul organismo

Ma l’organismo stesso a farsi operare dal bisturi e dagli estrattori digitali

Era il corpo a consigliare la metodologia e i ritmi dell’intervento

Autoregolandosi in base alla tabella di estrazione impostatagli su il fail di comando

 

 

La bambina comincio' a svegliarsi e subito

Il computer somministro un antidolorifero

povera creatura..!.tra qualche giorno  sara' tutto finito”pensavo”

 

Quando estrarro i reni e il pancreas e il cervello 

E quando infine le togliero' il cuore tutto

quello che c'e' da espiantare e da spedire.

Avevo dovuto prenderle le cornee con un giorno

di anticipo perchè mi era stato chiesto da un mio cliente

affezionato…si era liberata la camera operatoria all’improvviso

e ogni tanto mi toccava trasgredire la mia etica terminatoria

del trattato di educazione donatori allevati..

 

Riuscivo ad arrivare ad un buon stipendio..

Con in più quello che riuscivo a risparmiare

con l’ ufficiale di controllo espianti…che chiudeva sempre un occhio… 

con i tempi che corrono..mi tornava utile..

poi tutto sembrava gestito perfettamente 

e diabolicamente architettato

 anche a lui tempo prima,avevo dato un cuore per sua figlia e

questo lui non se lo poteva dimenticare..

Uno dei miei cuori….valeva come dieci dei suoi stipendi

Di fatto nessuno aveva saputo niente e aveva sicuramente dovuto

Sborsare un sacco di soldi corrompendo anche il 

Direttore sanitario dell’ospedale… 

 

 I bambini erano leggere e maneggevoli

e tutto cio' che non serviva per le ''donazioni''

mi faceva comunque fare qualche altro soldo

almeno due,tre chili di trasformato

grezzo per i mercati di produzione cellulare

ossea muscolare e epidermica.

Il resto veniva reciclato nelle camera di compostaggio

Oppure veniva trasformato in proteine

Che venivano puoi riutilizzate dalle industrie farmaceutiche alle quali le vendevo

 

 

 

Poi c'era una cosa che mi faceva 

sentire a posto,normalmente l'ottanta per

cento dei professionisti nel mio campo..

compravano corpi vivi dalla Società

di Crescità.. 

quando non addirittura reciclavano corpi .. 

di provenienza non certificata

..si diceva che spesso…arrivavano dall’estero

 

e che venivano prima usati per dei video…a contenuto sessuale 

in questo caso, effettivamente, presentavo lividi e cicatrici…

molti non parlavano o erano distrutti psicologicamente

era molto più d’impatto dover espiantare ad un bambino

in quelle condizioni…

…si diceva nel ambiente dei chirurghi espiantologi

che bisognava diffidare di questi prodotti in quanto

 

spesso erano drogati o con malattie veneree , miceti e condilomi …

e che tutti i documenti erano falsificati.

E che comunque la legge lo puniva…

.nonostante questo il mercato illegale ...era fiorente..

E bisognava competere con gente senza scrupoli….

 

comunque i clienti o le famiglie dei giovani..negli ultimi anni si erano anche

disillusi visto che anche loro, i compratori 

di organi…avevano capito che se volevano un prodotto

di qualità dovevano pagarlo salato e saltando le 

trafile burocratiche degli ospedali publici ….

le liste d’attesa…erano interminabili e quindi

la body espiantetion traplant  corporation che 

si era ben suddivisa i compiti…

in Italia aveva delegato..le strutture publiche

per il trapianto ma per saltare le liste d’attesa bisognava

fare la visita preliminare nello studio privato del chirurgo

lui sapeva indirizzare verso l’acquisto dell’organo..da trapiantare.

 

 

prima di ''intervenire'' sul corpo bisognava essere, quindi

molto sicuri della qualità e delle credenziali di chi procurava

il soggetto da espiantare….

 

.Io mi limitavo

a eseguire il mio lavoro alleviando

le sofferenze dei miei corpi fino all’ultimo.

Era la mia etica..i miei studi avevano dimostrato

Che un organo resistente e duraturo deve essere cresciuto

Da un donatore in piena forma fisica e mentale

Senza eccesso di grassi di zuccheri e di sostanze tossiche che possano

Accentuarne la predisposizione alla malattia.. 

Venivano cresciuti con una alimentazione sana,

per coscienza non assumevano proteine di mia fabricazione

e venivano controllati periodicamente

 dai miei assistenti, venivano nominati

con un nome di persona e educati

nel “limbo delle favole”

E nel caso fosse stato necessario per il trapianto del cervello

 Ogniuno poteva, se preso in tempo,

educato con l’impostazione della famiglia che richiedeva

l’organo..in qualsiasi caso si poteva in parte resettare

la mente con il lavaggio o il cambio dei neuroni

ma anche in questo caso spesso le condotte dei bambini mantenevano tracce dei 

comportamenti dei donatori se non adirittura tracce dei comportamenti del loro ceppo genetico..ma anche questo dentro certi limiti

dava alla personalità un pizzicò di carattere..di accento….

Ma anche questo negli anni stava scomparendo dovuto alle “Nuove Generazioni” 

che sempre più imponevano la progettazione genetica dei donatori

Io arrivavo da una scuola più antica e familiare

Una piccola azienda  che cominciava e finiva i lavori da tre generazioni.

Stimata e rispettata e anche qualche volta citata in riviste internazionali specializzate del settore… 

Istruivo i miei assistenti “gli zii” secondo le ricerche più avanzate

E sui libri più autorevoli di imprinting per espiantanti

E mi avvalevo del atlante organico per l’educazione:

pedagogia e educazione carceraria 

segreto e segregazione, sviluppo genetico e informazione pilotata..

avevano possibilità di svago e fino all’ultimo

potevano credere che fosse tutto reale.

Grazie a questo i bambini venivano cresciuti 

per alcuni anni dandogli un luogo stabile

degli affetti..perche anche gli organi potessero

beneficiare del benessere del donatore

fino al giorno dell’intervento…

 

 

La bambina si giro si stava svegliando

Di nuovo giro la testa come per ascoltarmi

Pensai in quel momento che stesse sentendo

I miei pensieri..che mi avesse letto nella mente.

Imponendole l'Imprinting e con l’educazione progettata

si rendevano piu' docili e ubbidienti

io ne avevo un vero e proprio

allevamento circa una cinquantina di esenplari

Entravo personalmente nelle celle e chiedevo:-<<chi

e' che vuole venire oggi?Laura anne o

tu Angelo oppure tu Paola?>>

Negli anni avevo creato un bel archivio di ritratti

Di ANATOMOPATOLOGIA 

 tutto diligentemente organizzato:

lo avevo chiamato:victim espiant portrict..

alcuni studenti dell’università dove insegnavo

 avevano anche creato un workshoop

con studi con softwhere di Nuove Generazioni..

per ricondurre il ritratto della vittima usando studi

non tanto diversi da quello di Lombroso duecento anni prima

…i risultati

erano se vuoi interessanti ma credo che con l’utilizzo

negli ultimi anni di corpi sempre più creati con la manipolazione genetica tendera purtroppo

a rendere questi studi inutili in quanto i donatori saranno sempre più perfetti proprio perché progettati e peggio se i Riproduttivi non sceglieranno definitivamente la strada della progettazione genetica dei loro figli. Lo studio che vorrei proporre io, nel caso che le famiglie non procreranno con la manipolazione genetica, sarebbe interessante vedere il ritratto del paziente di tipo “eletto-riproduttivo”

ciò colui che deve rimanerere in vita quali sono le sue caratteristiche somatiche per le quali deriva da un

progenitore di homo sapiens sapiens.

 

All’interno dei campi di crescita era tutto convincente

Anche perché a loro veniva nascosto tutto

Fin dalla più tenera età venivano assecondati e 

abituati all’ozio(in senso greco-romano)

nelle camere ricreative….dove potevano distrarsi

E fare movimento e ginnastica preparatoria

Laureanne si avvicinò sorridente e 

ignara e mi disse:-<<Vengo io>>..

In realtà ero sempre io a scegliere chi dovesse venire

 alla fine in quanto il donatore

Era designato in base all’esigenza del cliente.però era meglio

Farle credere che era stata scelta per puro caso

Erano piccoli accorgimenti quotidiani per mantenere

Il gioco, e non creare all’interno degli spazi comuni

situazioni imbarazzanti e tensioni inutili

 d’altronde scambiavo spesso le posizione dei bambini

In modo che non si affezionassero troppo l’uno con l’altro

In modo che quando sarebbe stato il momento di allontanare

Definitivamente, uno di loro

Non avrebbero sofferto la mancanza del loro compagno…

Per loro andare via significava la libertà e i fiori …così gli era stato insegnato

e ogniuna di loro sarebbe venuto ben volentieri dove mangi il gelato tutti i giorni

Questo era il compito del limbo delle favole mantenere l’illusione di un paradiso

Che sarebbe proseguito dopo il giorno dell’abbandono della comunità, in realtà

sarebbero stati tutti un giorno accompagnati nella camera polifunzionale. 

La bambina insisteva”papa…mi ci porti a me papa….”

…”papa” mi diceva poverina illusa la guardavo e mi chiedevo

il senso di tutto questo..mi chiedevo se attraverso i miei occhi non potesse vedere

la falsità di ciò che le avevamo costruto intorno…la digitazione dei suoi dati

laureanne000027569..mi confermo che lei era la figlia da prelevare

guarda caso, era venuta lei da me mi guardava scrutandomi ..trafiducia e sospetto..

ma no, non credo che si fosse accorta di nulla…

anche io vivevo in quella illusione…i miei figli anche quelli veri

riprodotti senza manipolazione genetica.. non sapevano

quale era il mio lavoro esattamente…vivevano anche loro nel “limbo”

ma fuori di qui dentro le loro città negli asili paralleli

dove potevano studiare e godere della vita ignari che i loro cloni

erano qui ad attendere i loro bisogni e le loro future malattie…

D’altronde anchio fui ignaro del lavoro di mio padre

E mio padre del lavoro di mio nonno il fondatore.

Solo dopo “l’iniziazione” la mia acettazione inderogabile

Il mio giuramento di Ippocrate e gli studi

Che svolsi all’università di espiantologia venni a conoscenza

Del mio ruolo, istruito otto anni nella società di crescità…probabilmente i miei figli

Faranno lo stesso raggiunta la maggiore età.. faranno lo stesso

Perché non gli verrà data la facoltà di scegliere

Come gli allevati d’altronde, illusi impotenti vittime necessarie e ignare.

Anche noi eravamo stati scelti come casta di chirurghi senza

Possibilità di venirne fuori prescelti o condannati a fare un lavoro

Che per quanto fosse controllato organizzato e ben retribuito

Dava saltuariamente qualche degno dubito di coscienza..

Il corso di Rasserenamento e ottimizzazione …corso obligatorio organizzato dalle Nuove Generazioni

Dava ottimi frutti i medici i chirurghi e gli assistenti riuscivano a mantenere

Quel senso di equilibrio e tranquillità che gli permetteva di avere una vita normale

..certo che anche la sostanza che ci veniva somministrata ognivolta che dovevamo entrare in contatto 

con il direttivo delle scienze esatte faceva il suo compito

..tutto era giusto e nel giusto posto… come la camera  polifunzionale

del resto che permetteva l’organismo di auto-operarsi

di asportare gli organi a se stesso come se tutto ciò facesse parte di un ordine prestabilito

dall’interno del corpo stesso…come se la condizione necessaria mettesse

il paziente nella condizione di offrire il proprio corpo vivo consenziente.Il file dell auto-operazione

veniva inserito solo alla fine delle brevi esistenze delle creature cresciute artificialmente

bastava sostituirlo 

con il file del limbo delle favole che organizzava le loro vite nei campi…e anche per noi tutto questo reneva le cose più semplici

erano quella manciata di minuti dove iniziavamo l’annestesia che erano i più delicati..

dove il senso di ciò che stava succedendo si perdeva nell’ accettazione della condizione in cui ci trovavamo tutti..

La legge proibiva l’iniezione della anestesia fuori dalla camera polifunzionale…

.Spesso mi chiedevo perché non ci permettessero di portare la paziente già adormentata

.mi sono detto, forse è per non allarmare i compagni…pensavo si potrebbe fare l’annestesia

in una camera predisposta adiacente alla camera polifunzionale..perché obligavano noi chirurghi a questo compito e non al  personale specializzato… 

ma forse l’obligo a “vivere” questi minuti... era intenzionale ..per mettere alla prova la nostra capacità di autocontrollo..o per metterci di fronte all’ineluttabile….

Per mostrare la nostra eccettazione pre-ordinata silenziosa e assordante….

Ogni volta Inesorabile e definitiva….incosciente e  burocratica

, macchinazione artificiale.

D’altro onde noi abbiamo sempre messo la soppravivenza del nostro clan…… 

E i suoi previlegi…come priorità….

Il nazismo, mi riferisco a quello classico,

 ci aveva insegnato qualcosa..tre generazioni prima:

serve una vittima per il progresso scientifico

e daltro onde noi non combattevamo solo ebrei e zingari omosessuali e dissidenti

..noi siamo nati sulle ceneri delle democrazie dell inizio millenio

abbiamo specializzato le ricerche scientifiche sulla genetica e le teorie sulla predisposizione somatica del novecento…

abbiamo progettato l’uomo perfetto e usato il suo originale per i nostri scopi

abbiamo costruito una società perfetta dove ogni cosa sta al suo posto

perché cosi è prescritto dalla legge scientifica

.Una legge preposta a Dio 

 Una legge vibrante tensione epestimologica…. che deve essere tenuta sotto controllo…sempre….

….

 

 

 

 

                        

 

 

 

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